Due Arlecchini al Carnevale di Viareggio

Febbraio, in Italia, è il mese dedicato ai festeggiamenti di Carnevale
Quest'anno, essendo per noi la prima volta, siamo stati indecisi fino all'ultimo nella scelta della città in cui esibirci con i nostri costumi classici della coppia Arlecchino/a: Venezia o Viareggio?
Decisione poi ricaduta sulla cittadini toscana, ritenendola più adatta a reincarnare il vero spirito di questa festa: un giorno di divertimento e follia, non troppo formale, inscenato dal popolo per il popolo. Con molta ironia, e nessuna vanità. 
STORIA DEL CARNEVALE VIAREGGINO
Il Carnevale di Viareggio trova le sue origini nel 1873 quando un gruppo di giovani borghesi viareggini decise di organizzare una sfilata per i rioni della città allo scopo di protestare contro le troppe tasse. I giovani salirono sulle loro carrozze e si travestirono con i più variegati costumi, così da accentuare il tono canzonatorio e provocatorio della loro contestazione. A partire da quel momento il Carnevale venne adottato come festività ricorrente. Uno dei carri più antichi di cui rimane memoria e testimonianza scritta è quello dei “Quattro mori” del 1883, raffigurante Ferdinando I e quattro schiavi legati con catene, montato su un pianale di marmo e trainato da buoi. Con l’avvento della Prima Guerra Mondiale il Carnevale scomparve, ma tornò ancora più rigoglioso intorno al 1920, quando fu costruito un carro che ospitava un’intera banda musicale e fu anche composta “Coppa Champagne”, la canzone ufficiale del Carnevale. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel 1954 ci fu la prima diretta televisiva del Carnevale a Viareggio, così che il festival divenne un simbolo in tutta Italia.
BURLAMACCO
La maschera del Burlamacco, accompagnato dalla compagna Ondina, è da sempre l’emblema della festa di Carnevale nella città toscana. Questo personaggio venne ideato nel 1930 dall’artista futurista viareggino Umberto Bonetti  per migliorare la grafica legata al volantino dell’edizione del 1931. Il personaggio, truccato come un clown e vestito con una tuta bianca a rombi rossi, un mantello nero e un cappello feluca rosso, deriva probabilmente il suo nome dalla “burla” carnevalesca, di cui si ribadisce ogni anno un feroce sostenitore.
CARRI IN COSTRUZIONE
Il Carnevale di Viareggio è famoso soprattutto per i suoi carri satirici. Se non avete mai visto un carro allegorico prima d’ora, non potete neanche immaginare quanto siano grandi: vengono infatti costruiti in un luogo speciale, chiamato hangar (come quello usato per costruire gli aerei!).  
Nel 2001 venne inaugurata la Cittadella del Carnevale, un grande complesso polifunzionale nella zona nord in cui prendono vita tutte le creazioni artistiche dei maestri carristi, che danno sfogo a tutta la loro vena satirica e ironica. Tutto inizia con la stesura di un bozzetto, di una relazione sul tema e di un progetto tecnico che ogni artista presenta alla Fondazione Carnevale. Dopo aver scelto i finalisti, la Fondazione mette a loro disposizione una certa somma di denaro e un’officina dove lavorare. Si inizia quindi la preparazione delle enormi figure in carta a calco a partire dal loro calco in gesso. Solitamente vengono utilizzati ben 7 strati di giornali uniti con una particolare colla e rinforzati poi con una struttura in ferro. Alla fine tutti i pezzi mobili – molti personaggi dei carri sono progettati per muoversi e lanciare coriandoli e stelle filanti sulla massa che li seguirà durante la sfilata –  sono dipinti e assemblati tra loro, a creare la mastodontica figura ideata sopra un apposito carrello.
EDIZIONE 2015
Per l'edizione 2015 sono tanti i temi toccati e i personaggi creati, compresi numerosi animali. 
Spiccano infatti un gigantesco tirannosauro in scheletro che ci invita a non fossilizzarci, un elefante a manifestare la ribellione contro il commercio dell'avorio, e una tartaruga "Italia", guidata da Renzi a suon di banconote. 
Bersaglio preferito per la satira politica la cancellieria Angela Merkel, vestita nei panni di una grande Madre nell'atto di partorire.... 
e i principali "padroni"; Obama, Putin e Xi Jinping con il mondo che brucia nelle loro mani.
Di grande intensità emotiva e sensibilità i carri raffiguranti le tentazioni umane che ci rende tutti dei burattini come Pinocchio e quello contro gli abusi sui minori, rappresentato da una giovane ballerina che cade tra le grinfie di un orco infernale precedentemente "travestito" da simpatico giullare.


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