Azzurrina, un grido dall'aldilà


[...folate di vento... singhiozzi... battiti... una vocina che chiama ripetutamente la sua mamma...un urlo agghiacciante... poi un ultimo tonfo..]
Clic. 
La guida spegne il registratore portatile e con toni sommessi comincia a raccontare una storia.
"Guendalina Della Faggiola, figlia di Ugolinuccio e Costanza Malatesta, già dalla nascita mostrò di non essere una bambina come tutte le altre.
Albina di capelli ha sempre subìto le angherie del pregiudizio popolare che al tempo collegava l'albinismo a eventi di natura diabolica, tanto da costringere il padre ad affibbiarle due guardie che le impedissero di uscire dal castello per evitare il disonore. 
La madre, dal canto suo, tentò di camuffare la diversità della bambina tingendole ripetutamente i capelli con pigmenti di natura vegetale. Ma, com'è ben noto, il colore non attecchisce sui capelli albini, di conseguenza i pigmenti avevano finito per dargli dei riflessi azzurri. 
Questa particolarità unita al colore azzurro cielo degli occhi ne originarono il soprannome della bimba; "Azzurrina".
Nel 1375, all'età di soli 5 anni, la piccola fu protagonista di un triste fatto di cronaca. Era il 21 giugno quando, sempre scortata dai due armigeri, stava giocando nel castello mentre fuori infuriava un temporale. Qualsiasi cosa fosse l'oggetto nelle sue mani, finì per ruzzolare per le scale che portavano alla ghiacciaia sotterranea, e lei, lo rincorse nel vano tentativo di recuperarlo. 
Azzurrina probabilmente cadde. Di lei non restò che un grido lancinante.
Non fu mai ritrovato il suo corpo.
Immediatamente alla sua scomparsa, cessò il temporale".

Cosi finisce la vita di Guendalina e ha inizio la suggestiva leggenda di Azzurrina.

Un viaggio tra il confin di stato della ragione che porta a considerare solo ciò che è tangibile e quello del mistero, dove tutto è irreale, difficile da accettare, e a cui soltanto esperti dell'occulto possono dare un senso di credibilità attraverso i rilevamenti ottenuti con l'ausilio delle loro apparecchiature.

Nonostante la “paura” abbiamo voluto varcare quel confine, liberando le nostre abilità extrasensoriali per carpire i segreti della vicenda, ma ignorando totalmente il fatto che fossimo in una specie di universo parallelo da molto prima di percorrere il corridoio di Azzurrina.

Avremmo dovuto avvertirlo già al nostro arrivo, durante l’ora del crepuscolo, quando soltanto le stelle e la debole luce di un lampione illuminavano le mura dell’austero castello e il nostro cammino, su per due scalinate lastricate e al successivo ingresso.


Al momento di entrare per la prima volta è successa una cosa incredibile: i Viandanti magici si sono divisi spiritualmente. Siam rimasti Andrea e Mina, ognuno con sensazioni ed emozioni differenti e incapaci poi di spiegarsi per descrivere ciò che si è sentito nella mente e nel cuore.

Si sappia che ce ne sono altre due di stanze in cui Forze ed Entità si palesano più o meno apertamente.
In una vi è presente al centro un grande tavolo e alle pareti delle stampe, come fossero foto al negativo, ma di colore rosso su sfondo nero.
Osservandole ho avuto l’impressione che si offuscassero, che le immagini si sovrapponessero conferendogli forme demoniache dalle tinte infernali.
Ci è stato spiegato che in tale sala, nel medioevo, si prendevano decisioni importanti di carattere politico e sociale e la maggior parte delle volte le discussioni sfociavano in litigi e baruffe, un po’ come accade oggi.
Sarà per questo che ho sentito un peso sull’anima, una grande negatività, e i diavoli a confermarmi di quanto possano essere deleteri e autodistruttivi il potere e il denaro per il genere umano.

Nell’altra invece, a legittimare la testimonianza di un vecchio custode che negli anni 90 dichiarò di aver visto di persona un fantasma, dei segni ben evidenti su un soppalco di legno.
Orme femminili.
Pare che durante dei lavori di ristrutturazione, una sostanza biancastra e lattiginosa colò dal soffitto, assunse le sembianze di donna dai lunghi capelli e scomparve nel muro di fronte a lei.
Qui è Mina ad essere stata assalita da una prorompente crisi emotiva, che le ha causato ansia e stordimento.

Proseguiamo lungo vani e sale tranquille, interessanti dal punto di vista storico, tutto sommato di facile agibilità tranne che per noi, con Mina che ha dovuto tenermi in braccio per un’ora e mezza e superato stretti anfratti, scale e scalini scivolosi.

Quando la visita sembrava giungere al termine, scendiamo fino ad imboccare un corridoio...e in fondo... lei.. Azzurrina. 
Il respiro s'arresta, il cuore rallenta il battito. 
Il nostro sguardo si perde nei suoi occhi penetranti, e sulla boccuccia appena accennata.
La guida sta in silenzio. 
Clic.
Accende un registratore portatile 
[...folate di vento... singhiozzi... battiti... una vocina che chiama ripetutamente la sua mamma...un urlo agghiacciante... poi un ultimo tonfo...]

INFORMAZIONI PRATICHE
Come raggiungere il castello in auto:
Uscita Rimini Nord - S.Arcangelo di Romagna, seguire le indicazioni per Torriana.

Sono previste due tipologie di visite: diurne e serali.
Gli orari ed i prezzi variano a seconda della stagione e dell'orario.
Per questo consultare il sito ufficiale: castello di Montebello

Purtoppo la rocca NON è accesibile ai disabili in carrozzina.

-----> Cliccate qui se volete vedere tutte le foto del castello di Azzurrina


Commenti

  1. Davvero molto suggestivo mi hai convinta, ci voglio andare!

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    1. Siamo contenti!!! :D dai che poi vogliamo sapere anche il tuo parere!!

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