Un tuffo dalle cascate del Reno

Provenendo dalla vicina Germania, a malincuore lasciamo indietro il castello di Neuschwanstein e i suggestivi borghi tedeschi, e ci addentriamo nell'amena Svizzera.
La nostra voglia di montagne, di verdi vallate e bianche vette, di ruscelli e laghi incontaminati non si esaurisce mai.
Cosi, cartina alla mano, pensiamo che una tappa interessante possa essere Sciaffusa, e senza programmare tempi né pause decidiamo: si va alle Cascate del Reno!
Ad accoglierci è un pittoresco villaggio, ormai divenuto una cittadina a tutti gli effetti, però a noi questo poco importa perchè l'aria della Svizzera rimane inconfondibile e ci accompagna fino ai limiti della frazione di Neuhausen am Rheinfall, dove qui parcheggiamo l'auto.

Scendiamo a piedi dalla strada verso la sponda del fiume.
Si ode già lo sciabordare delle acque, ma poco dopo la discesa fa anche intravedere questo grande spettacolo della natura.
Non crediate comunque di vedere imponenti e mastodontiche cascate, tutt'altro!
In quanto ad altezza ce ne son di maggiori.
Ciò che impressiona è la loro estensione, la forza prorompente con cui centinaia di metri cubici d'acqua si riversano sul fondo tra le rocce.
La banchina è animata, anche se, per fortuna, l'ampia scelta di attività non crea disagi...e ci fermiamo ad osservare i tanti battelli colorati pronti ad offrire tour accattivanti a tutti i turisti.
Scorgiamo proprio nel mezzo due enormi "isolotti" rocciosi sulla cui sommità sventola fiera la bandiera elvetica e si annidano brulicanti avventurieri, golosi di ammirare le cascate da quel punto strategico.
Vogliamo anche noi due dei biglietti per un giro adatto alle nostre esigenze, anche se c'è da scendere ancora e degli scalini che ce lo impediscono.
A onor del vero è presente un montascale per i disabili, all'estero non sono sprovveduti come spesso e volentieri succede in Italia, ma per azionarlo serve la chiave.
Ci rivolgiamo allora al centro informazioni e un'addetta viene a darci una mano. Sarà che il negozio è pieno di gente, ma a pelle non mi sembra che questa signora sia cosi ben disponibile.
Tant'è che tutti, disabili compresi, devono avere gli stessi diritti .

Molto più gentili invece gli hostess, che dopo averci muniti di biglietti per il percorso panoramico, ci aiutano a salire con la carrozzina sul battello prenotato.
La storia e le curiosità ascoltate attraverso l'audioguida (disponibile in moltissime lingue), sono molto stimolanti, ma nulla paragonate allo stupore e all'emozioni provate nell'avvicinarci sempre di più alle cascate.
Quasi s'arriva a poter toccare con il cuore e con le dita un autentico miracolo della natura e noi non stiamo più nella pelle!
L'acqua ha la stessa potenza di una mandria di cavalli imbizzarriti.
Una forza selvaggia e primordiale che precipitando sprigiona tutta la sua energia e ci riempie di schizzi.
Il nostro battello si è accostato ben due volte alle cascate. La prima lateralmente, permettendoci di fotografarne il loro splendore, la seconda in maniera cosi netta e frontale che pareva intenzionato ad "entrarci", lasciandoci senza fiato.

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