Leggenda di Ulm: Der Ulmer Spatz

Ad Ulm veramente ci abbiamo lasciato un pezzettino del nostro cuore.
Pensavamo potesse essere una meta tappabuchidelweekend ed invece si è rivelata una città sorprendente...
La più strepitosa, divertente ed entusiasmante tra quelle finora visitate nella regione del Baden-Wurrtemberg.
E poco importa se non è il centro più grande e blasonato della Germania, perché di chicche ce ne sono a volontà. Tutte quante da scoprire...

Andiamo con ordine e iniziamo.   

I passeri sparsi in città è assurdo non notarli.
"Svolazzano" leggiadri ai margini delle strade, nelle insegne dei negozi, fanno capolino persino dalle vetrine e se ne stanno appollaiati su sottili tralicci nei fiumi.

Ma cosa rende i passeri così importanti per Ulm?
E' presto detto.
Si narra che centinaia di anni fa, durante la costruzione della grandiosa cattedrale, alcuni cittadini stessero trasportando delle travi di traverso sui carri affinché i lavori potessero completarsi. 
La porta d'accesso alla città, però, era assai stretta paragonata alla larghezza delle travi che fuoriuscivano, pertanto se si voleva passare bisognava abbattere la porta.
La soluzione alternativa arrivò osservando casualmente un passero. 
L'uccellino stava volando verso un piccolo pertugio nel cancello, dove presumibilmente stava costruendo un nido, e nel becco teneva stretto un lungo filo di paglia da introdurre. Girò la testolina...e voilà.. il filo di paglia attraversò comodamente l'angusta nicchia. 
Allora ai cittadini venne una brillante idea! 
Imitando ciò che fece il passero, girarono longitudinalmente le travi, in modo tale da consentirne il passaggio e terminare la mastodontica opera. 
Per dimostrare la loro eterna gratitudine al passero, gli abitanti di Ulm fabbricarono un gigantesco passero in pietra e lo posizionarono sul tetto della cattedrale.  

Passeri quindi, passeri ovunque. 
Ed è troppo esilarante andare a "caccia" di passerotti per il centro e per i quartieri, gridando: "eccolo" ogni volta che se ne avvista uno.

"...Se non funzionerà, faremo girare la cannuccia fino a che non ci passa..."

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