Colmar, in vino libertas

Doveva pur arrivare il momento di "cambiare aria", e con essa cambiare mete che non comprendessero più le sole Austria e Svizzera. 
Cosi, con il volume della musica a palla, gli scongiuri e tanto coraggio, siam pronti per attraversare l'interminabile traforo del San Gottardo. 
17 km di pazienza, mantenendo gli occhi sbarrati ad ogni camion e pullman che vediamo sfrecciare nella troppo vicina corsia opposta.

Appena usciti dalla galleria l'aria diventa respirabile e il paesaggio incantevole. 
Ancora siamo nell'amena Svizzera, tra alte vette e verdi vallate, ma poi lentamente i monti si addolciscono, fino a lasciare spazio a prati sconfinati, campi e un'infinità di vigneti.

Abbiamo raggiunto la Francia in una delle sue regioni più fatate: l'Alsazia.

Dico a Mina che come anticipazione le avrei mostrato una chicca che non tutti conoscono e che si trova sulla strada dei vini che da Colmar porta a Strasburgo.

Essendo posizionata su una rotonda (lo so, la location non è delle migliori) temevo che l'avremmo vista di spalle e non volevo che la sorpresa si bruciasse in questo modo, invece con non so quale giro scelto dal nostro tomtom ce la troviamo proprio di fronte. 
Alta 12 metri, e riprodotta fedelmente dall'opera prima dello scultore Auguste Bartholdi, ecco la celeberrima Statua della Libertà.

Completata in Francia nel 1884, l'originale è stata poi trasportata a New York sulla fregata francese "Isere" scomposta in ben 350 parti.

Rientrati verso Colmar sostiamo in un parcheggio pubblico di poco fuori la cittadella storica, ed è quando superiamo le abitazioni "moderne" che ci sentiamo già un po' alsaziani. 
Un'overture di pittoresche case a graticcio ci accoglie nel vero cuore del Paese e restiamo increduli al cospetto di cotanta bellezza.

Tali case non si contano sulla punta delle dita, oppure una ogni tot, sono tutte così! Tutte splendidamente variopinte e a graticcio.

Immergersi nel centro equivale a perdersi talmente sono numerose le strade ed i vicoli caratteristici. Se poi capita di imbattersi nei mercatini pasquali che non ti aspetti, luci, colori e profumi ti invogliano a girare senza una meta precisa alla ricerca di scorci da immortalare. 

A qualche centinaio di metri dalla cattedrale di Colmar, quando pare di spingersi ormai troppo fuori e di aver quindi finito di vedere il meglio, si giunge in un quartiere paradisiaco chiamato la Petit Venice. 
I canali la fanno da padrone, ed è estremamente facile scordarsi di tutto ciò non riguardi la meravigliosa visione di casette colorate che si specchiano narcise nell'acqua ed innamorarsi di loro. 

INFORMAZIONI PRATICHE
Uno dei musei da noi visitati è il Musèe du Jouet et des petit trains
Si tratta di un'esposizione, disposta su 3 piani di giochi dall'inizio del secolo scorso ai giorni nostri.
Si poteva forse fare qualcosa in più anzichè dedicare la maggior parte dello spazio ai robot, ma tutto sommato è ben organizzato. 
Personalmente ho apprezzato le vecchie consolle di videogiochi che mi hanno ricordato un particolare episodio della mia infanzia; ad esempio che cominciai a giocare al Sega Master System, proprio in Francia nel corso di una delle mie degenze in ospedale. 

Interessante la collezione di peluche antichi e nuovi, i giochi in legno e l'ultimo piano del museo con una lunghissima pista elettrica e trenini azionabili con i pulsanti. Ci siamo divertiti un sacco!
Ingresso ovviamente accessibile per diversamente abili :) 

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