L'artista che sussurrava agli alberi

Se durante una bellissima giornata di sole si desidera organizzare una gita fuori porta, ma senza andare troppo lontano (da Milano), un'ottima soluzione può essere la Liguria.
Costellata di piccoli paesi, rurali o marittimi e adattabili a tutti i gusti, è capace di sorprendere nella maniera più insperata, regalando chicche d'autore purtroppo poco valorizzate e scarsamente prese in considerazione da chi di dovere.

Noi ne abbiamo scovata una e si tratta di un piccolo parco nel borgo di Campo Ligure
Chiamato "Giardino di Tugnin", cosi come ci fa notare l'insegna all'ingresso, il parco presenta una raccolta di opere d'arte scolpite nei tronchi d'albero.
Quest'area verde, posta ai piedi della torre del castello, è frutto dello sforzo di un gruppo di amici, primo fra tutti il signor "Tugnin", che hanno deciso di preservare le opere in legno dello scultore Gianfranco Timossi, e allo stesso momento di mostrarle liberamente al pubblico.
Tutte sono di notevoli dimensioni e rigorosamente scolpite nei fusti degli alberi appositamente spediti all'artista dalle aziende di legname locali. 
Egli lavora le forme naturali del legno, e volendo trasmettere alla gente la propria visione del mondo, concentra le sue idee in possenti e dettagliate statue e lascia che siano loro a parlare per lui.
Tra le tante che ci hanno incuriosito ed emozionato segnaliamo "la Danza delle Muse", dove le lunghe chiome delle divinità sembrano fondersi con l'albero stesso e suscitano grazia e passionalità.
"Figli di un Dio minore", omaggio a tutte quelle etnie che, non credendo nei valori occidentali, spesso sono considerate le peggiori della società.
"Icaro" che incarna la fanciullezza e con essa la spavalderia e l'incoscienza della giovane età. Rappresentato da Timossi già con le ali di cera e lo sguardo rivolto verso il Sole. 
E naturalmente il capolavoro metaforico-letterario per eccellenza: La Divina Commedia
Disseminate a pochissima distanza l'una dall'altra, spiccano le opere dell'"Inferno" del "Purgatorio" e del "Paradiso"
Tutte e 3 meravigliose, anche se l'Inferno risulta la più particolareggiata, con il suo groviglio di corpi dannati e le losche figure.

Finiamo di esplorare il parco sempre più estasiati, e con il cuore colmo di gioia facciamo pian pianino ritorno nel centro paese dove altre bellezze ci attendono. 
CAMPO LIGURE IN PILLOLE
- periodo migliore: primavera - estate
- durata media: 3 ore
- difficoltà: 2/5
- accessibilità: Si può parcheggiare l'auto appena fuori dal centro storico, a poche decine di metri dal ponte medievale di San Michele.
L'ingresso ai giardini Tugnin è libero, ma NON accessibile ai diversamente abili. Scale, e terreno sconnesso ne impediscono la visita. 

Se volete integrare il giretto a Campo Ligure con una rilassante passeggiata al mare, il nostro consiglio è di guidare per un centinaio di km in più, ma di non perdervi assolutamente la bellissima Alassio.  



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