Una passeggiata con i musicanti di Brema

Dopo che si tocca l'estremità settentrionale della Germania, si sa che prima o poi bisogna ridiscendere verso casa, ma per questo si tende a vivere le giornate ancor più intensamente, assaporando ogni emozione e lasciandosi incantare da magiche suggestioni.

Entriamo in quel territorio chiamato la "Strada delle fiabe", dove il paesaggio subisce un vistoso cambiamento e i mondi creati dai fratelli Grimm prendono forma nella nostra realtà.

Guidiamo spensierati attraverso i campi della Bassa Sassonia con un tempo, per la prima volta, per nulla favorevole e approdiamo a Brema.
Tolta la chiavetta usb ci sembra di udire ancora in lontananza un'atroce litania, che non cessa prendendo a pugni l'autoradio. Il continuo gracchiare, infatti, non proviene più dalle casse, ma da fuori e a sto punto gridiamo all'unisono: "sono davvero loro! i famosi Musicanti di Brema!"


Un uomo aveva un asino che lo aveva servito per molti anni, ma ora le forza lo abbandonavano e diveniva sempre più incapace di lavorare. Allora il padrone pensò di toglierlo di mezzo, ma l'asino si accorse e scappò prendendo la via di Brema; là, pensava, avrebbe potuto far parte della banda municipale.
Camminò per un po', e trovò un cane da caccia che giaceva sulla strada, ansando. "Perchè soffi così?" domandò l'asino. "Ah," rispose il cane, "siccome sono debole e vecchio il mio padrone voleva accopparmi, e allora me la sono data a gambe" "Io vado a Brema a fare il musicante! vieni anche tu e fatti assumere nella banda" disse l'asino. Il cane era d'accordo e andarono avanti. Poco dopo trovarono per strada un gatto molto afflitto. "Ti è andato storto qualcosa?" domandò l'asino. "Come si fa ad essere allegri quando si invecchia e i denti si smussano? preferisco starmene a fare le fusa invece che dare la caccia ai topi, così la mia padrona ha tentato di annegarmi!" rispose il gatto. "Vieni con noi a Brema: puoi entrare nella banda municipale". Il gatto acconsentì e andò con loro. Poi i tre fuggiaschi passarono davanti ad un cortile; sul portone c'era un gallo che strillava a più non posso. "Che ti piglia?" chiese l'asino. "Segno il bel tempo! Ma domani, che è festa, la padrona di casa ha detto alla cuoca che vuole mangiarmi lesso, così questa sera devo lasciarmi tagliare il collo" rispose il gallo. "Macchè!" disse l'asino "vieni piuttosto con noi, andiamo a Brema. Hai una bella voce e se faremo musica tutti insieme sarà una bellezza!". Al gallo piacque la proposta e se ne andarono tutti e quattro. 

Nonostante abbia preso a battere una pioggia assai fastidiosa, cerchiamo di cogliere a grandi linee il meglio della città, focalizzandoci sui quattro simpatici animaletti, che sono il vero obiettivo della giornata e della nostra escursione. Non ci va di tornare con un uggioso ricordo del "capoluogo anseatico" per colpa del brutto tempo; Brema non se lo merita.

In fondo comunque, non esageriamo nel dirvi che all'interno del centro storico, tutto parla dei quattro musicanti. 
Li troviamo in primis scolpiti davanti la facciata nord-ovest del Municipio, in un angolo tutto sommato discreto della Marktplatz, forse per non disturbare, o forse intimiditi per essere sopravvissuti a una morte certa ed essere diventati delle celebrità come avevano sempre sognato.
Nella versione in bronzo, commissionata circa 65 anni fa, i quattro amici sono nella loro posa tradizionale; ognuno sopra le spalle dell'altro, con l'asino ad immolarsi per la fortuna del pubblico grazie al muso e alle zampe anteriori ormai tirate a lucido a furia di tocchi. 
E' indubbio che questa sia la statua più rappresentativa, ma vale la pena guardarsi intorno, poichè non molto distante, una copia in gesso balza agli occhi degli interessati. Gli animaletti se ne stanno accavallati insieme, intenti a leggere un libro in cui è probabile si narrino le loro gesta, felici e sorridenti. Di essi risaltano i colori realistici del pelo e oserei aggiungere, della loro fede calcistica; i calzettoni indossati dall'asino, bianchi e verdi, ricordano il Werder Brema, importante squadra locale della Bundesliga. 
Delle foto con loro sono d'obbligo prima di immettersi nelle stradine tortuose di stampo medievale della zona pedonale, dove volente o nolente, non si può fare a meno di osservare il Duomo, con le sue torri gemelle rese ancor più cupe dal grigiore del cielo, la suddetta Rathaus, e l'imponente statua del cavaliere Roland, orgoglio cittadino e simbolo di giustizia, pronto a difendere la città dall'alto dei suoi 10 metri.   
Alle spalle di Roland, poi, si erge una sfilza di case anseatiche tra le quali spicca la "Casa della Beck's", un bistro adatto alle esigenze degli accaniti bevitori e dove la figura dei musicanti viene sfruttata per essere riprodotta in modo grottesco sull'insegna in ferro battuto. Gli animali ridotti pelle-ossa, secondo una perversa logica, dovrebbe invogliare la gente a fermarsi per mangiare, ma soprattutto per bere...birra ovviamente! 

Mentre molti scorrazzano in giro nel tentativo di farsi passare la sbornia osservando i palazzi a punta e gli innumerevoli intarsi, alcuni saranno convinti di sentire le sgraziate voci dei quattro compari e insisteranno nel farlo credere anche a voi. Mi raccomando, non denunciateli per ubriachezza molesta! non si tratta di un'allucinazione uditiva, bensì del "buco di Brema", un tombino diverso da ogni altro presente, che se "azionato" dal lancio di una moneta al suo interno, emette versi di uno degli animali!
Facciamo un giro intorno al Duomo tra il triste e il faceto, senza che la pioggia ci dia un attimo di tregua. Mai sperimentata una cosa simile. Rovina un po' le bellezze, questo è certo, però non ci guasta il divertimento. 

Percorriamo si e no 100 metri e decidiamo di ripararci almeno per qualche minuto in un negozio di souvenir. Magliette, gadget, soprammobili, sono prodotti esclusivamente in onore dei musicanti, e cosa troviamo fuori dallo shop? Un'altra scultura in legno, (di primo acchito pare pietra,) ideata da un professore d'arte di Dresda, Jo Harbord, utilizzando una quercia vecchia di 160 anni! in pratica ha dato vita ad una statua unica nel suo genere! 

La sensazione che suscita è di una marcia trionfale di quattro piccoli amici che uniti ce l'hanno fatta a realizzare i propri sogni ed ora ruggiscono meritatamente il loro posto nel mondo. 
La scoperta molto probabilmente inorgoglisce più di noi che gli abitanti...chi lo sa...ma come avrete capito la piazza principale è un infinito susseguirsi di sorprese e minuziosi dettagli. 

Tuttavia se pensate che sia la sola ad essere così gradevole, vi sbagliate.

Al di là di qualsiasi condizione atmosferica non si può restare indifferenti dinnanzi allo stretto quartiere denominato Böttecherstraße, la strada dei bottai, sormontata all'ingresso da un bassorilievo dorato raffigurante San Michele arcangelo e continuativa di una serie di edifici in laterizio che rispecchiano lo stile anseatico.
A differenza del quartiere pittoresco dei pescatori, ricco di case a graticcio, qua abbondano negozietti caratteristici, caffè dal mood bohemien e botteghe liberty, anche se gira rigira e manco farlo apposta, sono sempre i quattro musicanti le principali star.

Eccoli all'interno di un vicoletto ancor più angusto della strada, stavolta in fila indiana sopra un tubo dell'acqua. La sensazione che suscita è di una marcia trionfale di quattro piccoli amici che uniti ce l'hanno fatta a realizzare i propri sogni ed ora ruggiscono meritatamente il loro posto nel mondo. 
Le micro statue, progettate nel 1926 da Bernhard Hoetger, sono in bronzo, eppure per quanto siano anch'esse preziose, non ricevono mai la giusta manutenzione. Un paio degli animaletti sono rovinati e del gallo, addirittura, resta solo la base delle zampette. 
La sensazione che suscita è di una marcia trionfale di quattro piccoli amici che uniti ce l'hanno fatta a realizzare i propri sogni ed ora ruggiscono meritatamente il loro posto nel mondo. 
Sebbene dalla fiaba si evincerebbe che i quattro "randagi" non raggiunsero mai il cuore della città, una targa storico-commemorativa ricorda di quando a Brema vennero fatti degli scavi riportando alla luce ossa di asino, magari di qualche mercante.

Quindi sfatate le critiche, confermate le leggende...
  
"Dal giorno che scacciarono i briganti dalla loro casa, i quattro musicanti di Brema stavano così bene che non vollero andarsene. E a chi per ultimo l'ha raccontata ancor la bocca non s'è freddata"



Commenti

  1. Ma daiii anche Brema! Io l'ho adorata è una città di un'eleganza pazzesca *_*
    Ma quando ci siente stati di preciso? Dalle vostre foto il tetto del Rathaus era ancora verde, successivamente hanno fatto i restauri sostituendo la copertura. Mi dicevano sul posto che addirittura hanno fatto il vecchio tetto di rame a pezzettini per venderlo ai cittadini con lo scopo di finanziare il restauro. Inutile dire che sono andati a ruba. Qui in Italia una cosa del genere come sarebbe stata accolta? :D :D

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    1. cara Orsa, Brema meriterebbe un capitolo e non un semplice resoconto. La città in sé è elegante, ma non di quell'eleganza superiore o altezzosa come Vienna. E' di un'eleganza grezza e tutto sommato sobria. Purtroppo siamo cascati male, trovando un tempo pessimo che nelle nostra condizione ci ha creato non pochi disagi e per questo ci ritorneremo (a noi non costa nulla :P). Anche le persone credo abbiano risentito della pioggia, nonostante dovrebbero essere abituati. L'ambiente era spento e ci ha un pochino delusi. Siamo stati a giugno 2016.
      Mi fai questa domanda perchè hai notato che critichiamo parecchio il popolo italiano? ahahahahahaha :D lasciamo stare... io fatico a vendere biglietti della lotteria a scopo benefico, figuriamoci....

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