La figlia della giungla

Ne La Figlia della Giungla la protagonista racconta la sua storia che può sembrare frutto di fantasia, ma che è stata la sua vita reale. Non si hanno date precise ma tutto è stato accertato come vero.

TRAMA
Rapita all'età di cinque anni con il proposito di ottenere un riscatto, mentre si trovava in Colombia con i genitori, una bambina viene invece abbandonata nelle profondità della giungla. Qui sarebbe senz'altro morta di stenti se non avesse presto incontrato qualcuno. Dopo una giornata intera trascorsa a piangere e a gridare aiuto, svegliandosi da un sogno angosciato, Marina vede intorno a sè una trentina di scimmie cappuccine, che la scrutano incuriosite. In seguito ad una lunga e manesca ispezione, i primati decidono di accogliere la bambina tra loro. Lontana anni luce dalla sua famiglia d'origine, la piccola trova sollievo in quello strano gruppo di animali che si mostrano particolamente socievoli l'uno con l'altro e che le sembrano, in fondo, una nuova ed insolita famiglia. Comincia così per lei un'esistenza selvaggia, destinata a protrarsi per cinque anni. Durante questo lungo periodo, la bambina impara a vivere nella foresta apprendendo dai suoi nuovi compagni ogni cosa; dalla ricerca del cibo, fino alle arrampicate sugli alberi e agli urli scimmieschi. Ancora oggi, quando guarda indietro alla vita passata col branco, Marina non sa celare un moto di nostalgia per i suoi buffi compagni della giugla a cui aveva affibbiato affettuosi nomignoli: Nonno, Marroncino, Punta Bianca...
E' quando due esseri umani la trovano, due cacciatori di frodo, che Marina paradossalmente deve affrontare le prove più dure e terribili. Deve lottare davvero con tutte le sue forze per ritrovare la strada, una qualunque strada, che la porti alla libertà.


COMMENTO PERSONALE

Personalmente l'ho letto tutto d'un fiato in un solo giorno. E' davvero avvolgente e sembra di stare accanto alla piccola bimba in tutte le sue avventure nella giungla e nelle disavventure in città tra gli esseri umani.
Ciò che m'ha suscitato rabbia è che in ogni cambiamento della sua vita, ogni persona le assegnava un nome diverso, come se lei fosse merce di scambio o un robot da poter riprogrammare a proprio piacimento... e quando pensavo: "questa per lei è la volta buona".. puntualmente la bimba si ritrovava catapultata in un mondo corrotto e perverso...e immaginavo potesse stare meglio nella giugla con la famiglia di scimmie che almeno le insegnava a vivere davvero nel rispetto degli altri e della natura.
Toccante, invece, il momento in cui avviene la svolta decisiva e lei stessa si sceglie finalmente un nome nuovo: Luz Marina, ovvero luce marina. 
Non credo potesse pensare a nome più giusto, arrivato dopo tante peripezie e dopo tanti anni di buio; finalmente la luce era entrata nella sua vita.


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