E' cosi necessario sbandierare i propri viaggi?

Minchia!

Guardate con che bell'espressione colorita apriamo questa nuova riflessione!
Eppure è l'unica che ci viene in mente quando ci connettiamo in facebook e leggiamo frasi che non ci vanno a genio, oppure le leggiamo ma su bacheche di coloro che farebbero meglio a stare zitti...perchè sappiamo non essere coerenti.

Photo courtesy of @Flickcr.com/miuenski

A dire il vero, prima di rischiare attacchi nervosi e di sentire tutto il sapore della bile tanta gente l'abbiamo eliminata, lo so, interpretando pure il ruolo degli stronzi, però qualcuno scappa sempre al controllo e l'abbiamo conservato...e stamattina ci ha riservato una bella sorpresa.

Travelblogger o presunti tali, han postato pomposamente le loro belle prenotazioni.. ovviamente per viaggi durante ponti festivi. 
Ora, ognuno è libero di fare come meglio crede, e pure noi di scrivere quello che vogliamo, ma permetteteci che un simile gesto c'ha fatto sorgere più di una domanda...e il soliloquio virtuale è partito in automatico. 

Ci siamo chiesti, in soldoni, quanto sia importante al giorno d'oggi far scena agli occhi degli altri. 
Qual è il reale motivo per cui si scrive? far invidia, cercare consensi, stare al centro dell'attenzione?
Non lo so, anzi, non lo sappiamo. 
Noi, col tempo, dopo aver capito che viaggiare ci piaceva, abbiamo scoperto anche il piacere di scrivere e abbiamo intrapreso la strada del "tenere un blog" per coniugare entrambe le passioni, ma non abbiamo un seguito fanatico di lettori. Diciamo pure che ci conoscono in pochi, tanti ci leggono casualmente, quasi nessuno interagisce, e chissà i reali motivi di tale scelta. Mah. 
Nonostante questo, non abbiamo mai dato alcuna anticipazione sui nostri viaggi. Mai abbiamo esibito prenotazioni sui social e men che meno abbiamo mai fornito indizi sulle mete scelte. 
Purtroppo viviamo delle condizioni di disagio, rispetto a tanti viaggiatori, e per questo motivo siamo portati a programmare tanti nostri spostamenti, ma spesso non diciamo nulla perchè dove andremo non lo sappiamo nemmeno noi! Sapeste quante volte ci capita di cambiare in corsa una destinazione, oppure di prenotare degli hotel in un posto e disdirli due giorni prima, semplicemente perchè il cuore ci indica un'altra via da seguire.....

Affrontiamo il viaggio, con tutti i pro e i contro del caso, e soltanto al nostro ritorno, quando abbiamo tempo e desiderio di scrivere, condividiamo l'esperienze vissute sul blog attraverso resoconti o riflessioni. 

Questo per noiè VIVERE UN VIAGGIO e aver poi la "presunzione" di saperlo descrivere.

Altro no. 
Condividere ogni scoreggia durante il viaggio, ancor prima d'averla mollata e snasato la fragranza, vuol dire ESSERE DEI TURISTI, e innanzitutto essere schiavi del web.  

Eticamente è riprovevole, e umanamente sciocco, a meno che non si dica chiaramente IO VIAGGIO PER DENARO, PER FAMA O PER PUBBLICITA'.
In quel caso è chiaro che ognuno tenti di portare più acqua possibile al proprio mulino, e può persino essere giusto così,...ma allora si abbia la decenza di non dichiararsi travelblogger per passione, perchè alla fine della fiera lo scopo è tutt'altro che postare resoconti di qualità. 

Il problema è che quando pure noi accumuliamo i viaggi, e ci ritroviamo lontani da casa un weekend sì e un altro pure, e scatta la sindrome da competizione, ci sembra di fluttuare in un limbo di incertezze dove l'abbraccio amoroso della passione si tramuta in una morsa letale. 
Stiamo viaggiando perchè non ne possiamo fare a meno, o lo facciamo perchè possiamo scriverne dopo?

Merda. 
E' inevitabile una volta che inizi un blog, continuare a portarlo avanti... non si può comprare uno spazio internet, mettersi a nudo con nome, cognome, vita morte e miracoli e poi abbandonare tutto li, come si fa con le cianfrusaglie in una polverosa soffitta, però non deve diventare nemmeno un'ossessione. 
Se non scriviamo per un tot di tempo, pazienza. Ci piacerebbe che comunque ci leggessero, chi lo nega? ma giorni di silenzio non sono la fine del mondo. 
Almeno, non sono cosi devastanti da sentire il bisogno di riempire il vuoto con post pre-pre-pre partenza, tanto per accalappiare like o catturare l'interesse da chi da una poltrona manco si alza

E pensate, c'è chi ha avuto la "fortuna" di affrontare un viaggio dall'altra parte del globo, ma anzichè goderselo... l'ha condiviso in diretta su facebook. Magnanimità dite? NO, ESIBIZIONISMO (secondo noi).
Tutta questa pressione e smania di mostrare tutto e subito dov'erano e cosa facevano anzichè farci piacere ci ha creato angoscia.. e c'ha inculcato una continua vocina che dapprima sussurrando e poi gridando ci ripeteva: DOVETE FARE, SE VOLETE CONTINUARE...

Allorchè, la ruota rigira e si piomba nuovamente nel limbo dei se e delle incertezze. 

Per quanto I Viandanti Magici siano poco sponsorizzati, esistono. Noi siamo reali, Andrea e Mina, e lo è il nostro blog...non possiamo più ignorarlo o far finta che è un diversivo di poco conto. Lo aggiorniamo meticolosamente, ma per farlo si deve esplorare ovunque... immaginate che figura di merda un blog di viaggi che non parla di viaggi! ahahaha.. vabbeh che trattiamo anche di altri passatempi, però non mi sembra il caso di perdere quei pochi fan che ci siamo trovati e spezzare la catena, ovvero: niente posti nuovi? nessun resoconto. Nessun resoconto? scarse visualizzazioni. Scarse visualizzazioni? google non ti caga più nelle statistiche. 

Diciamocelo: anche a noi fa piacere essere letti, l'abbiamo già detto prima, lo ripetiamo e non vogliamo prendere in giro nessuno. Altrimenti andiamo in cartoleria, ci compriamo un diario personale cartaceo e chi s'è visto s'è visto. 

Semplicemente non vogliamo intaccare la purezza del viaggio fine a sé stesso.

E' vero che al momento di bloccare una camera d'albergo spuntiamo l'opzione "connessione wifi gratuita", è per "giochicchiare" prima di metterci a dormire, per rassicurare i famigliari o per orientarci in una città di cui non conosciamo assolutamente nulla, non è certo per vantarci sulla nostra pagina facebook o far sapere ogni istante cosa abbiamo fatto e visto. 

Che poi, come nel caso sopracitato della gente che va fino in capo al mondo, voglio vedere quanto di loro c'è in quel viaggio! la realtà è che spesso ci si affida ai tour operator, alle agenzie di viaggio che programmano viaggi in pullman con le cosiddette guide che spiegano le cose più importanti, o al massimo le cose che vengono riportare sulle brochure acquistabili nelle librerie. Nulla in contrario, sia chiaro, ma nulla di nuovo sotto il sole... 
So che non è facile organizzare un viaggio; ci vuole pazienza, tempo e voglia.. senso del denaro, a volte dello spazio, anche se è bello lasciarsi sorprendere da chicche che appaiono davanti agli occhi improvvisamente, ma fidatevi, non c'è cosa più soddisfacente del costruirsi il proprio viaggio da soli.
Si pensa ad una destinazione, la si sogna, la si desidera cosi fortemente e per delle cazzate cosi banali, ma A GUSTO PERSONALE cosi splendide che nessun catalogo turistico sa spiegarle.

Prendetevi tempo, dunque, come noi. Viaggiate, viaggiate e viaggiate, senza sprecare la vostra vita, occhio però a come vi comportate nel mentre....
Certi lettori, se non vi leggono per un po', col tempo si riconquistano.
Certi amici, se si allontano, ce li si fa di nuovi.
Ma certe emozioni, se non vissute a fondo, non tornano più indietro...

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