Un libro curioso intitolato Ljubljana

Si potrebbe scrivere un libro raccontando di Ljubljana, ma in fondo esistono migliaia di guide turistiche in grado di fornire informazioni esaustive su chiese, monumenti e castelli, e non è questo che noi vogliamo fare.
Non vogliamo apparire monotoni e copioni, l'abbiamo già detto in altri resoconti, e soprattutto non vogliamo scrivere di notizie facilmente reperibili da tutti.
E' nostra intenzione, invece, distinguerci dai più per raccontare dei dettagli, ovvero quelle minuzie particolari che molte volte sfuggono o a cui non si da troppa importanza.

Allora facciamo finta che il libro sia già stato scritto e si intitoli proprio cosi: Ljubljana.
Sfogliamolo lentamente, capitolo dopo capitolo, leggendo tra le righe e non soltanto ciò che è evidente perchè la trama è cosi; assai complessa e arzigogolata, senza nesso logico, ma con cosi tante storie diverse tra loro che nessun editore sarebbe in grado di catalogare. 

- Capitolo 1: STORIA...DELLA STORIA
Ljubljana, si narra, fu fondata da Giasone, eroe greco, che sfacciatamente rubò il vello d'oro al re Eete. Al comando della Nave Argo si diede alla fuga in compagnia dei suoi compagni, gli Argonauti, ma navigando furiosamente contro corrente sbagliarono direzione, finendo per incagliarsi nelle acque del Ljubljanica. Alla sorgente del fiume furono costretti a disfare la Nave e ad incamminarsi verso le coste dell'Adriatico, ma per raggiungere la Grecia avrebbero ricostruire una nuova imbarcazione e cosi decisero di sostare in una palude nei pressi di Ljubljana. Qui furono sorpresi da un terribile mostro: il feroce drago che ancora oggi campeggia sullo stemma cittadino, e non solo...
- Capitolo 2: ARCHITETTURA EPICA
Come detto nel capitolo precedente il drago a Ljubljana è una cosa seria. Contrariamente al credo che debbano essere sempre gli eroi a conquistare gli affetti, anche gli animali temibili possono far breccia nel cuore della gente, e lo Zmajski most, il ponte dei draghi, ne è la dimostrazione.
Costruito nel 1900 in stile liberty, subì diverse modifiche, ma non ci fu alcun dubbio su cosa si dovesse posizionare agli angoli: 4 famelici draghi, che diceria tramanda, muovono la coda ogni qualvolta passa accanto a loro una ragazza ancora vergine. 
Il ponte dei draghi, però, non è l'unica bellezza architettonica di Ljubljana. La città, vanta di altri ponti di pregevole fattura; uno su tutti, il Triplice ponte.
Una struttura straordinaria d'un colore bianco marmoreo, che sprigiona incanto da ogni angolazione. 
Il ponte, progettato nel 1929 e divenuto il fulcro principale del centro pedonale, si compone di ben 3 ponti separati, ma talmente vicini da sembrare un'unica grande opera.
Lasciati alle spalle i ponti, si prosegue lungo il fiume in mezzo a ristorantini e locali con tavoli affacciati su ambo le sponde e due ben due chiese catturano l'interesse dei visitatori: l'imperiosa Chiesa dei Francescani in stile barocco, e la bellissima Cattedrale di San Nicola, alla cui porta bisogna prestare attenzione per trovare e toccare le incisioni che portano fortuna. 
- Capitolo 3: CRONACHE D'AMORE
Poteva una città che contiene nel suo nome la parola "amore", non avere almeno una storia romantica da raccontare?
Certo che no, dunque vi portiamo in piazza Presernov davanti alla statua dedicata a France Preseren.
La vita del poeta sloveno fu segnata da una relazione impossibile con la giovane borghese Julija Primic, e complice il divieto da parte dei genitori di lei di convolare a nozze, il loro amore rimase platonico, trovando spazio soltanto nelle poesie. 
Se si segue la direzione dove la statua volge lo sguardo, si imbocca Wolfova ulica fino al civico 4, ivi c'era la casa della ragazza che ancora vi dimora grazie ad una scultura scolpita nel muro. Il poeta cosi, non smette un solo istante di ammirarla. 
Per tutte quelle coppie che invece vogliono suggellare il proprio amore, basta recarsi al ponte dei macellai e attaccare un lucchetto. Ce ne sono ormai a centinaia!
- Capitolo 4: STRANEZZE VOLANTI
Avete presente la leggenda dei passerotti di Ulm e quella del sarto che progettò le ali per volare sul Danubio? Oppure la storia dell'aereo dal quale D'annunzio sganciò volantini? ... bene, dimenticatele!
A Ljubljana non sono uccelli o aerei a volare, bensì...le scarpe!
Disseminate qua e là su fili e tralicci alti spicca lo shoefiti, una pratica che sta "prendendo piede" in tante città, ma che nella capitale slovena si riscontra in una zona ben precisa; la strada per il ponte dei calzolai. Che strana coincidenza...
- Capitolo 5: E' PRONTO A TAVOLA
La cucina slovena non ha mezze misure: o piace o non piace.
Per parecchi anni è stata addirittura snobbata, ma poi gradualmente, con la collaborazione tra chef italiani e sloveni, ha saputo sfornare piatti gustosi soprattutto per chi ama la carne e le zuppe. 
I primi non eccellono, c'è poca varietà, tuttavia a Ljubljana non mancano i ristoranti che cercano di offrire il meglio per la propria clientela ad un prezzo, tutto sommato, competitivo. 
Il lungofiume è un susseguirsi di tavoli e sedie variopinte, profumi invitanti e qualche trovata geniale per sbalordire la clientela. C'è il ristorantino che espone giornali in diverse lingue europee, quello dall'arredamento minimal e monocromatico, e quello più romantico in base alla visuale, ma se si vuole andare sul sicuro è meglio concedersi del veloce streetfood e poi sedersi in uno di questi locali per rinfrescarsi con una birra o riempirsi con un bel pezzo di Gibanica, dolce tradizionale veramente saziante. 
E cosi, anche questo fantastico libro intitolato Ljubljana giunge al termine.
Spero vi sia piaciuto almeno la metà di quanto è piaciuto a noi, senza preoccuparvi se qualcosa ancora è scappato. 
Un libro che merita è fatto apposta per essere letto, e riletto... e riletto....e riletto.....

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