Nell'attesa di partire

Eccoci a buttare giù di getto una riflessione, anche se stavolta non lo facciamo dopo un viaggio, bensì prima, per raccontarvi un po' il nostro modo di attendere il momento di una nuova partenza.
Io, Andrea
Solitamente mi occupo dell'organizzazione logistica del viaggio. Mi metto a cliccare centinaia e centinaia di siti per scovare la particolarità, qualche borgo di infima grandezza, ma che cela al suo interno, per così dire, tesori di inestimabile valore. A volte il compito è facile, basta che scrivo almeno lo Stato che ho intenzione di visitare e qualche ragno dal buco riesco a cavarlo, altre volte invece brancolo nel buio più totale. Penso alla Svizzera e magari mi ritrovo a leggere articoli della Francia, scrivo Germania e mi esce qualcosa sull'Olanda, ma in due soli giorni non è molto fattibile percorrere 2000 km, soprattutto se li si intende macinare in auto, aspettando di trovare il coraggio di salire su un benedetto aereo. 
Comunque, dopo aver scovato la chicca adatta ai nostri gusti, tiro un bel sospiro di sollievo, perchè il timore di sbagliare la meta finale si tramuta in emozione e frenesia nel gestire velocemente gli spostamenti, i posti accessibili e le prenotazioni on line. 
E' mia premura facilitare il compito a Mina che deve spingermi su una carrozzina oppure tenermi in braccio per tanto tempo, e questo lo faccio limitando le attrazioni impraticabili, ma a cui proprio non si può rinunciare.

Mina
Mi viene da ridere a scrivere come Mina si prepara per un viaggio; breve o lungo che sia. 
Lei ha bisogno di una settimana per sistemarsi, prendersi cura di sè e pensare a cosa portare. Badate bene, ho detto PENSARE, perchè alla fine ci mette poco più di mezzora a preparare l'occorrente. 
In fondo non siamo più "turisti" che necessitiamo delle classiche valigie per alloggiare alla pensione Mariuccia, ma "infogniamo" tutto in uno zaino tentando di farcelo stare. Pochi capi, ma utili ad ogni evenienza e ciò che manca, lo compriamo strada facendo. 
Un'altra cosa buffissima di Mina, ma che in certi frangenti può anche essere snervante è lo svegliarsi con largo anticipo. Dobbiamo partire alle 6? sveglia alle 4.45. Abbiamo un'escursione alle 15.00? Con lei ci si deve già cambiare di tutto punto alle 12.00. 
Lei dice che è per un fatto d'ansia, e che l'ansia di conseguenza la stimola.....ma non solo a voler partire il prima possibile!! :D 

Dal momento in cui ci siediamo in auto, non importa se dovremo spararci 60 o 600 km, accediamo il motore e la radio e cominciamo a goderci appieno il senso d'euforia e libertà che solo un tour on the road riesce a dare.
Subito dopo la partenza realizziamo che siamo effettivamente in viaggio. e i gesti sacri e profani a cui ci affidiamo, l'elencarsi a vicenda le cose prese e le cose probabilmente dimenticate, l'inserimento delle tappe sul fido tom tom, sono tutte azioni ormai meccaniche, ma che fanno capire quanto sia importante per noi l'attesa che anticipa la partenza.

Commenti