Le parc du Petit Prince, un coup de coeur

Il Piccolo Principe.
Un libro, una storia, ma soprattutto un affondo in punta di fioretto nelle carni della cruda realtà.
Ma Saint-Exupery non l'ha fatto per ferire, al contrario, l'ha fatto per rianimare le coscienze, salvaguardando l'innocenza dai marasmi dei vizi umani.
L'aver saputo che in Alsazia, precisamente ad Ungersheim, esiste un parco a lui dedicato, è stata per noi una felicità indescrivibile.
Dovevamo il prima possibile andare a visitarlo, sia che si fosse trattato dell'inizio di una vacanza o di un semplice weekend.

Già in auto io e Mina sorridevamo al pensiero di ciò che avremmo trovato; attrazioni per i più piccoli, giostrine e alcuni "riconoscimenti" sparsi nei 24 ettari di spazio, insomma cose che ci avrebbero fatti sentire inadeguati, magari ridicoli alla nostra età, ma che ci avrebbero deliziati a discapito delle critiche degli "ignavi"...

Acquistiamo i biglietti al banco informazioni ed entriamo.

"Bonjour! Vous etes les Bienvenus" ci saluta il Piccolo Principe da uno schermo a grandezza naturale, e il tempo di attraversare un tunnel appositamente oscurato per far brillare il cielo stellato, noi ci mettiamo a piangere.
Sembra di stare nel dormiveglia, quando un sogno si materializza davanti agli occhi, ma ci si accorge d'essere ancora vigili...almeno quel tanto che basta per recepire le luci e i colori, e sentire ancora i battiti del proprio cuore.

Entriamo nel parco facendo la piacevole scoperta che è stato costruito seguendo le tracce del romanzo, ad immagine e somiglianza dell'anima fanciullina del Piccolo Principe; una piazza centrale capeggiata proprio dal bambino sul suo asteroide B612, dalle quale si snoda un percorso circolare in mezzo alla natura.
"Ciò che rende bello il deserto, è che da qualche parte nasconde un pozzo"

A percorrere l'intero parco non ci si mette poi granché, tuttavia la fretta non è apprezzata.
Non esistono code alle attrazioni, alcune sono anche corte; ad esempio il castello di corde per giovani boy scout, le giostre sull'acqua e l'infido serpente, o ancora l'aereo del pilota da esplorare e il simulatore del volo notturno...
E' solo ad un certo punto che si incontra un giardino. Un roseto che invita alla meditazione spirituale e all'esaltazione del bello, non quello oggettivo, ma quello che ciascuno reputa tale in mezzo ai tanti esemplari simili, e pensa di venerarlo con amore, un po' come il Piccolo Principe faceva con la sua rosa, curandola sotto una campana di vetro.
"E' il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha reso la tua rosa così importante"

Nella parte più esterna della spirale sono presenti le maggiori attrattive; un labirinto di siepi da vivere in prima persona come fosse un viaggio, lo stesso che il Piccolo Principe affrontò di pianeta in pianeta, al cospetto di personaggi grotteschi e schiavi di assurde manie.
Noi l'abbiamo superato, con qualche difficoltà, considerato che dall'"alto" di una carrozzina ogni siepe si trasforma in un albero, e il senso di smarrimento aumenta ad ogni vicolo cieco.
"Non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi"

Altri temi fondamentali dell'opera e del parco sono il volo, e la sensazione di libertà che esso comporta, e il rapporto tra gli esseri umani e gli animali.
Gioiosamente ci avviamo verso due giganteschi palloni; due mongolfiere!! L'una è ispirata dal pianeta del re, l'altra dal pianeta del lampionaio. Qui, in effetti, un po' di gente c'è, perchè su di esse si può salire, a circa 200 m. d'altezza...
Con nostra grande emozione constatiamo che entrambe le mongolfiere sono ben attrezzate per permettere l'accesso alle carrozzine, e che il cestello può ospitare altre 20 persone.
Anche se continuano ad essere ancorate al suolo le mongolfiere risentono della spinta d'accensione e subiscono l'influenza del vento, sballottando a destra e sinistra fra lo stupore e l'apprensione generale.
Una volta arrivati in alto la vista è impareggiabile, si ha un quadro dei paesini dell'Alsazia e di un pezzo della Foresta Nera, che ripaga dalle paure. 
Gli animali, invece, non sono né eclatanti, né addestrati in stile circense. Loro sono speciali. 
Ci sono volatili, piccioni tutti bianchi e farfalle variopinte, un cane abilissimo nel radunare un gregge di pecore e... due volpi. Due, ai fini dello spettacolo, ma una se decidiamo che sia lei; l'unica compagna del Piccolo Principe, la volpe addomesticata.
Si tiene ben lontana dallo sguardo dei curiosi, ma fa capolino quel tanto che basta per accettare del buon cibo e farsi immortalare in uno scatto ricordo. 
Dopo lo show, tutti i cari visitatori, si ritrovano a passeggiare verso il punto da cui si era partiti, con due garanzie e un dubbio, l'aver trascorso qualche ora in relax e il desiderio di leggere (o rileggere) la storia del Piccolo Principe, eppure di aver anche l'impressione di non essersi divertiti veramente... perchè in questo parco ci sono poche cose materiali da fare, ma tante da scoprire grazie all'infantile fantasia..

Un posto non ancora per tutti, ma che confidiamo possa diventarlo presto, perchè in fondo ognuno di noi è stato bambino una volta, bisogna soltanto ricordarsene.
LE PARC DU PETIT PRINCE IN PILLOLE
- periodo migliore: estate
- durata media: mezza giornata
- prezzi: consultare il sito www.parcdupetitprince.com 
- difficoltà: 1/5
- accessibilità: il parco è quasi interamente accessibile ai diversamente abili 
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