Anche noi in sella ad una TAGA Bike!

Ogni volta che amici e parenti ci domandano dove passeremo le "vacanze", noi rispondiamo: gireremo l'Olanda! ...
Ma tra mugugni e rimbrotti c'è chi ci ricorda che nei Paesi Bassi ci siamo già stati tre volte, e che forse, per non sperperare soldi a casaccio in qualcosa che si è già visto, sarebbe meglio cambiare destinazione.

Niente di più sbagliato. 
L'Olanda non si finisce mai di scoprirla. 
Al di là delle grandi città, più o meno turistiche e all'avanguardia, c'è un territorio sconfinato da esplorare, formato da realtà rurali e genuine, porti incantevoli, villaggi solitari in mezzo a cosi tanta naturale da poter definire i Paesi Bassi lo Stato più ecofriendly d'Europa, assieme alla Danimarca. 

Il clima non è dei più favorevoli, è vero, le estati sono fresche e spesso piovose, e specialmente sulle coste soffia un vento pungente, ma il mare non è lo stesso che abbiamo in Italia o che c'è in Spagna; affollato, domato e privo di sentimento. Il mare d'Olanda è cupo, glaciale, complice di un passato glorioso e di un presente annichilito che trasmette solitudine. 
Il posto perfetto per una passeggiata romantica, in pace con sé stessi e con la propria metà, e soprattutto per chiudersi nei propri pensieri. 
Non c'è nessuno che ci fissa, che ci indica sghignazzando e nessuno da rimproverare se butta una cartaccia in terra. Assolutamente non stiamo dicendo che tutto è rosa e fiori, però è insito nella mentalità degli olandesi il rispetto verso il prossimo e l'ambiente, e se qui nel Belpaese l'ignorante è la regola, là è l'eccezione. 

Caratteristica comune degli orange è la volontà di stare il più possibile all'aria aperta. 
I negozi non seguono i nostri standard, aprono talvolta tardi e chiudono presto, per lasciare alle persone un adeguato numero di ore in cui praticare sport e condurre uno stile di vita green grazie all'uso e all'abuso della bicicletta.   

Si, perchè le biciclette in Olanda sono una faccenda seria! 
Tutti gli abitanti ne possiedono almeno due; una per per girare in città quotidianamente ed una per il cicloturismo. Nel complesso il numero di biciclette è talmente elevato da superare quello delle automobili in circolazione e non sapere più dove metterle. 
Paradossalmente, comunque, al benessere dei cittadini corrisponde il nervosismo dei turisti e viaggiatori stranieri, perchè l'utilizzo spasmodico delle biciclette crea apprensione a chi deve necessariamente servirsi della macchina per visitare le zone urbane, dovendo stare più attenti a non investire ciclisti "sciagurati" che non tamponare altre autovetture.
Chi usa la bicicletta, infatti, viene posseduto da un'euforia incontrollata, per non dire di peggio, che spinge i ciclo amatori ad essere i padroni delle strade, pretendendo di essere sempre nel giusto. 

C'è anche da dire che la rete ciclistica olandese è ottima, e quasi tutte le strade hanno una pista ciclabile su sede separata dalla normale carreggiata del traffico, ben segnalata da cartelli che ne indicano le mete e le relative distanze in km. 
Dopo aver esplorato l'Olanda per ben 3 volte, e trovato disagi nel parcheggiare, ammettiamo di aver provato spesso invidia nei confronti dei ciclopedoni, liberi di pedalare e poter raggiungere le varie località senza lo stress dell'auto o le fatiche di una impensabile camminata.

Ma come sopperire a questo bisogno? Un ragazzo che è in carrozzina non può pensare ad una bicicletta, manco se può ricorrere all'uso di un seggiolino. Una volta arrivati a destinazione, che si fa? Ci si muove in braccio? ..idea da scartare. 

Poi arrivano altre mille ipotesi e mille suggestioni...si cerca nell'immensa rete, si spera invano che qualcuno venga in aiuto, ma poi, nella miriade di post inutili che circolano in facebook ci appare questo:
Non sapevamo cosa fosse, anche se le immagini erano chiare: un passeggino in grado di trasformarsi in bicicletta e viceversa!! inutile dire che è stato amore a prima vista. 
Lo abbiamo desiderato ardentemente. 

Ancor prima di digitare in internet qualsiasi parola avesse potuto aiutarci nella ricerca precisa del passeggino, ci siam messi a fantasticare su nuovi tour, sulle ciclopedonali da affrontare per la prima volta e su quanto sarebbe stato bello girare il Nord Europa allo stesso modo in cui lo girano i suoi abitanti.

Alla fine, la ricerca ci porta sul sito giusto e al nome corretto: TAGA Bike
Divoriamo in un baleno la descrizione, le immagini, i documenti da scaricare in allegato e fremiamo impazienti. Una così bella invenzione a portata di click...ma di mano?

La sezione "rivenditori" ci dona una gioia immensa; un negozio di Milano, vicinissimo a noi, ne incentiva l'acquisto. 
Ci pensiamo su, chiediamo qualche parere che ovviamente non incoraggia mai, e facciamo due calcoli. Il prezzo non è di quelli che ti spinge all'acquisto sfrontato; ci vuole una buona dose di pazzia mista alla consapevolezza che dev'essere una cosa effettivamente utile e non il capriccio di un momento. 

Di lì a pochi giorni andiamo a Milano, dove Antonella, la responsabile del negozio Fridabike, ci apre le porte e...magia: tutti i tipi di TAGA sono a nostra completa disposizione, e fra di essi c'è il TAGA passeggino.
L'abbiamo subito provato, maneggiato e convertito in entrambi le modalità. 
Per farlo ci vogliono circa 20 secondi se si è esperti. E' sufficiente staccare il seggiolino, abbassare la sella, capovolgere il telaio, riagganciare il seggiolino...e il gioco è fatto.
Antonella ci scioglie gli ultimi dubbi relativi al peso che il passeggino può sopportate, alla manutenzione, e su come smontarlo per trasportarlo in macchina.
Infatti, pur avendo le fattezze di un triciclo per adulti, molto stabile, è anche facilmente richiudibile e caricabile in un qualsiasi bagagliaio.
Senza esitazione l'abbiamo ordinato e comprato, sicuri di aver fatto il miglior investimento della nostra vita!
Ora siamo pronti anche noi a conquistare le ciclopedonali d'Italia ed Europa
e sapete una cosa? il TAGA bike è un prodotto olandese; se non è destino questo......

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