La mini Durbuy

A cavallo tra il confine lussemburghese e belga sorge un villaggio incantato, che con i suoi 400 abitanti si contende il primato di "città più piccola del mondo" assieme alla cittadina di Hum in Croazia.
Il suo nome è Durbuy, e nonostante sia incastrato nelle valli del fiume Ourthe e le Ardenne, in Vallonia, il suo skyline ricorda molto gli scenari fantasy di film come Harry Potter o Lo Hobbit: casette piccole, tutte in pietra grigia, circondate da una nebbiolina mistica e isolate dal resto della società.
E' questa l'impressione che ci ha suscitato all'arrivo, durante le prime luci dell'alba, quando gli abitanti dovevano ancora svegliarsi e noi potevamo godere di un silenzio quasi irreale.

Il centro consiste in un agglomerato di bistrot, negozietti d'antiquariato e oggettistica dal sapore romantico, posti in un'unica via e nemmeno tanto lunga. Ci vuole poco più di 10 minuti per visitarlo, Ma Durbuy, senza ombra di dubbio non è solo qui: la sua anima bonaria si nasconde nelle adorabili viuzze laterali, acciottolate e bagnate di umidità e sulle quali la mia carrozzina trova di che incepparsi, rallentandoci il ritmo.
Poco male, perchè al di là degli sforzi non c'è anima viva, nessun rumore fastidioso a disturbare, e ogni stop è buono per immortalare scorci buffi e deliziosi:
Un maiale che osserva beffardo le vetrine di una salumeria
un ragazzo immerso nella lettura
l'edera verde acceso che si avvinghia amorevolmente sulle fredde abitazioni , creandone un netto contrasto cromatico.
Chiamare "città" un cosi microscopico villaggio sembra una battuta, eppure una città lo è per davvero. Durbuy fu insignita di tale titolo nel 1331, grazie a Giovanni I, Conte di Lussemburgo e re di Boemia che pretendeva delle truppe per la guarnigione locale, al pari delle città più grandi, le uniche a meritarsi l'affidamento.

Al termine della strada principale si scorge il fiume e lo Chateau des Comptes d'Ursel, il castello dei conti d'Ursel, risalente all'XI secolo.
dall'altra sponda del fiume, invece, in barba all'essere la città più piccola del mondo, c'è il Parc des Topiaires, uno dei parchi più grandi del Belgio, 1000 mq con più di 250 cespugli di bosso intagliati con spettacolari forme, un'attrazione che fa balzare alla mente un altro film, Edward mani di forbice.
Se ci si sta chiedendo se ne vale la pena esplorare questo vecchio borgo, la risposta è si.
E' adatto ai giovani, ai turisti, alle famiglie e ad ogni viaggiatore che non vorrebbe mai perdere la voglia di stupirsi.
E se si pensa che un paio d'ore possano bastare, vi assicuriamo che non è cosi.
Sotto il castello, a breve distanza c'è il mini golf di Durbuy. Uno spazio dove potersi cimentare in questo gioco in totale relax.
Sembrerà strano, ma noi non ci avevamo mai giocato in Italia, per paura di essere osservati e giudicati, invece qui abbiamo completato le 18 buche in un'ora e mezza, divertendoci come pazzi.
Proprio vero che l'estero non è perfetto, ma è ciò che non si conosce che rende indimenticabili le nuove esperienze. 
DURBUY IN PILLOLE
- periodo migliore: tutto l'anno
- durata media: mezza giornata
- difficoltà: 1/5
- accessibilità: città assolutamente godibile, ad eccezione delle vie secondarie lastricate e in leggera pendenza che richiedono un accompagnamento per chi è in sedia a rotelle

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