Bienvenidos a Saintes Maries de la Mer

Un po' Francia e un po' Spagna, d'aspetto un candido villaggio andaluso, ma che in realtà staziona nella paludosa zona delle Camargue, nel sud-ovest francese.
Una fiumana di gente di tutte le etnie: gitani, mulatti, mandriani e ballerini di flamenco che van mescolandosi a persone con l'inconfondibile erre moscia; e attraverso le vie polverose adornate da una sfilza di casette bianche e squadrate, profumi di moules-frites e paellas.
Questo è Saintes Maries de la Mer.
Inconfondibile nel suo genere e inimitabile nei suoi stili, il borgo affonda le sue lunghe radici in un passato lontano, tra storia e leggenda.
Si tramanda ancor oggi, infatti, la vicenda legata alle 3 Marie, del loro sbarco e di come siano state considerate da subito le protettrici del paese.
Maria Salome, madre degli apostoli Giacomo e Giovanni, Maria Jacobè, sorella della Vergine e Maria Maddalena vennero abbandonate a sè stesse lungo le rive della Palestina, affidate al mare a capo di un'imbarcazione senza vele né remi.
Ad esse e ad altri compagni di sventura si unì la serva Sara la Nera, e insieme, sospinti da un vento prodigioso, approdarono sulle coste delle Camargue.
Per rendere grazie a Dio, eressero un oratorio dove alcuni restano a pregare, altri invece girovagarono per la regione evangelizzando le popolazioni.

Il trio delle Pie donne, o Sante, morì qui e dall'oratorio fu creata una Chiesa per dar loro una degna sepoltura, ma la Chiesa servì persino da roccaforte in difesa dagli assalti dei pirati saraceni.
La Chiesa attuale ha l'aspetto classico, romanico e molto semplice, però è posta in posizione dominante sia sulla cittadina che sul mare per infondere sicurezza nei suoi abitanti e nei credenti bisognosi di preghiera.
Le particolarità si trovano al suo interno, sul lato destro dell'unica navata presente, in cui fa capolino una nicchia con la rappresentazione delle due Sante, Salome e Jacobè, a bordo della barca miracolosa che le fecero approdare in Francia.
Anche le loro reliquie sono conservate nella cappella della Chiesa, ma vengono esposte soltanto una volta all'anno in occasione del pellegrinaggio dei gitani che si tiene a fine maggio in onore di Sara la Nera, simbolo di fedeltà e dell'esotismo tipico dei popoli erranti.

Dopo aver pranzato ed esplorato da cima a fondo il villaggio, affascinati dalle viuzze straripanti di negozi di souvenir spagnoleggianti ci vien voglia di...natura!
Le Camargue sono il non plus ultra delle meraviglie naturalistiche, ospitano moltissime varietà di uccelli fra cui i fenicotteri rosa (ricordiamo che sono il simbolo della zona) e gli aironi, ma anche animali di grossa taglia e difficili da scovare altrove; i celebri cavalli bianchi e i tori delle Camargue.
Sebbene non siamo di fretta il tempo stringe per tutti, non c'è tempo per una visita globale al Parco Ornitologico, perciò scivoliamo a piedi sulla ciclopedonale che costeggia il mare di Saintes Maries de la Mer e proseguiamo per qualche km.
E' un vero toccasana per il buonumore e ben presto veniamo pervasi da un entusiasmo incontenibile. Incontriamo in totale libertà un intero stormo di fenicotteri rosa ed altri buffi pennuti, intenti a lisciarsi le piume, e mangiucchiare sott'acqua, mentre turisti e cavallerizzi sfrecciano sulla sabbia in sella a cavalli bianchi..
Non la smettiamo di scattare fotografie, e anche se con la nostra bridge ipotizzavamo un 90% di scatti mossi, siamo felici così.
Stanchi e soddisfatti raggiungiamo l'auto per coprire i 25 km che ci separano dall'hotel prenotato, ma grazie alle "corsie rapide" impostate sul navigatore, percorriamo strade secondarie in mezzo a campi e fattorie, e i nostri occhi si illuminano.
Esplodiamo all'unisono in un grido: "i tori!! i tori!!"
Gli unici che ancora mancavano all'appello... 
Grazie Saintes Maries de la Mer e grazie Camargue per tutte queste splendide emozioni!!

SAINTES MARIES DE LA MER IN PILLOLE
- periodo migliore: tutto l'anno
- durata media: uno/due giorni
- difficoltà: 2/5
- accessibilità: cittadina tutto sommato accessibile in ogni suo angolo  

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