Lungo i canali dei monaci

In molti pensano che i nostri tour non siano sensati e non concepiscono il fatto che si debba guidare mediamente per circa 200 km al giorno per raggiungere una meta nuova. Pensano che vacanza significhi arrivare magari al mare, rilassarsi e non spostarsi più.
Da viaggiatori non condividiamo molto, ma accettiamo le scelte di queste persone, le stesse che sgranano gli occhi quando raccontiamo che noi tutte le mattine ci svegliamo presto per guidare e che molto probabilmente metà giornata andrà via per il viaggio. Non possiamo sapere il traffico che potrebbe esserci, i vari intoppi quali strade chiuse o controlli alle dogane; eppure tutto questo a noi non pesa.

Per un giorno proviamo a dare ascolto alla maggior parte dei vacanzieri italiani e lasciamo la nostra macchina in un parcheggio di Volendam tutto il giorno.
Sapete che adoriamo l'Olanda ed è inevitabile osservare e cercare di vivere come fanno gli Olandesi.
Per una settimana, mentre l'abbiamo girata in lungo e in largo, ci siamo incuriositi del loro modo di affrontare le giornate. Abbiamo notato ad esempio la differenza delle ore di lavoro con l'Italia, la quantità di tempo che dedicano allo sport, l'abitudine dei pranzi diversa rispetto alla nostra e molto altro ancora.
Siamo rimasti affascinati da queste piccole differenze e io credo che in questa nazione tutto sia più salutare.
Fatto stà che abbiamo voluto "olandicizzarci" un po', nel senso che ci siamo presi un giorno da trascorrere in relax per gustare piccoli paesi raggiungendoli a piedi.
Partendo da Volendam cominciamo a seguire il cartello indicato per le piste ciclabili. 
La meta più vicina è Monnickendam, infatti l'insegna segnala 6 km, quindi tra andata e ritorno il calcolo è di 12 km in giornata ed essendo per noi la prima volta diciamo che è un buon inizio.
Man mano che mettiamo un piede avanti all'altro, Volendam diventa sempre più piccola, svaniscono i profumi di pesce fritto e spariscono tutti i graziosi negozi di souvenirs, ma noi siamo felici e sembra strana tutta questa accessibilità! 

Sapete ormai di quanto ci lamentiamo del nostro Paese, per noi, in carrozzina, è difficile anche attraversare una strada per prendere un caffè in un bar...
Ma qui continuiamo a seguire i cartelli ciclopedonali, assolutamente ben chiari, che segnano man mano i chilometri che mancano a Monnickendam.

Il paesaggio è d'incanto e nel camminare facciamo anche qualche incontro ravvicinato con buffi pennuti.
Il bello è che non abbiamo alcuna fretta, perciò ci accostiamo per "studiarlo" un po'. 
E' curioso vederlo libero ed è stupendo vedere come tenta di nascondersi da noi mentre inghiotte un bel pesce!
Gli rubiamo qualche scatto e poi lo lasciamo alle sue faccende, mentre noi proseguiamo sul tragitto.
La pista è di fianco alla carreggiata delle macchine ma è in totale sicurezza perchè è divisa da aiuole spartitraffico.
Quando siamo alla guida badiamo più ad alcune cose, mentre a piedi ne notiamo di altre. 
Ad esempio che la maggior parte delle persone qui in Olanda si sposta con la bicicletta; era già ovvio, è vero, ma guardarle ed essere noi in prima persona immersi nel caos ciclabile è strabiliante. In alcuni tratti addirittura pericoloso perchè nella sbadataggine di un istante si rischia di essere travolti da biciclette che sfrecciano impazzite.

A furia di scambiarci saluti cordiali con i passanti, raggiungiamo presto il centro di Monnickendam. È grazioso e ad aspettare il nostro arrivo è la statua di un prete seduto su una panchina.
Il nome stesso Monnickendam, poteva suggerisci la presenza di qualche figura religiosa, e infatti scopriamo che è proprio grazie a dei monaci frisoni che la città deve la sua fondazione.
Nel XIII sec si instaurarono qui e costruirono una diga per chiudere il fiume Purmer Ee, chiamando l'antica cittadina Monnickendam, appunto la diga dei monaci.
Magari non è la più bella cittadina dell'Olanda, ma dopo una lunga passeggiata è una conquista assai gradita ed ogni attrazione appare più bella di quel che è. 
Nel centro storico sorgono una serie di edifici del XVI, XVII, XVIII sec, come il Raadhuis, il municipio del 1746 dal frontone decorato e le rampe a forma di serpente, e la speeltoren, la torre di un altro ex municipio che ospita il museo archeologico e un carillon ancora funzionante con angeli e cavalieri. Oggi suona ad ogni quarto d'ora dalle 11 alle 12 nei weekend, un tempo il costante suono melodioso accompagnava le imbarcazioni che facevano ritorno al porto. 
Ed è inevitabile stare a guardare il porto e rilassarsi per qualche ora... ma il dovere chiama e anche se qui il sole tramonta assai tardi, noi dobbiamo ripercorrere tutta la ciclabile per ritornare indietro.
Il percorso sembra molto più corto di quello affrontato all'andata. Sarà per la nostra poca voglia di andare via, o per tutte le emozioni vissute, che ci ritroviamo presto in macchina. 
Però sorridiamo, perchè noi Viandanti abbiamo la volontà di spingerci ogni volta più in là, in cerca di nuovi stimoli e sappiamo che un giorno percorreremo una parte dell'Olanda tutta in bicicletta.
Ci riusciremo? chissà... nulla è impossibile!

MONNICKENDAM IN PILLOLE
- periodo migliore: giugno - luglio
- durata media: mezza giornata (camminata + visita)
- difficoltà: 1/5
- accessibilità: percorso accessibile a tutti

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