Bären + Brunnen = Bern

In Svizzera purtroppo non si vive di sole amenità, di immensi spazi verdi punteggiati da piccole casette in legno, caprette e mucche da latte al pascolo. Esistono anche le grandi città che, sebbene non raggiungano una ragguardevole estensione, danno comunque un tocco di modernità con tutti i pregi e i difetti del caso.
E' giusto visitarle almeno una volta nella vita per poterle confrontare, magari criticare come facciamo con quelle nostrane, ma di sicuro scoprire bellezze architettoniche diverse dalle solite baite di montagna.

Cosi, di ritorno da un frenetico weekend in Alsazia, decidiamo di fermarci un giorno nientepopodimeno che a Berna, capitale della Svizzera e graziosa città affacciata sulle sponde del fiume Aar che le da un tocco di poesia.
Arriviamo convinti di trovare casino viste le premesse del parcheggio, (trovato a distanza di quella che si definisce "zona del centro storico"), invece Berna si rivela fin da subito una piacevolissima sorpresa. Ciò che si riscontra non ha niente a che vedere con il caos allucinante di Roma o comunque delle altre capitali europee, anarchiche nell'organizzazione e nei servizi, vi è soltanto un po' di frenesia tipica dei più importanti centri nevralgici di Paese.

Berna trasmette un'insolita quiete e sa mantenere un eccellente aplomb sia nelle infrastrutture che nei suoi abitanti. Filobus e persone sfilano eleganti per le strade senza fare il minimo rumore, incrociandosi in un sincronismo maniacale tipico degli svizzeri.
E' un via vai cosi silenzioso che se non si sta attenti si rischia di finire sotto qualche mezzo di trasporto, anche se è piacevole camminare in mezzo alla strada per poter buttare l'occhio a destra e sinistra nel medesimo istante.

Il centro storico di Berna consiste in un susseguirsi di strade, Spitalgasse... Marktgasse... Munstergasse... Kramgasse... però fondamentalmente si tratta di un'unica arteria lunga 6 km che, a sua volta, si snoda in piazze e incroci con monumenti di notevole interesse storico e culturale.
L'Altstadt viene considerata come Patrimonio dell'umanità appunto per questo motivo e annovera due torri e due chiese tra le attrazioni più significative.
La Torre dell'Orologio, costruita nel 1191, era considerata la torre di difesa della prima porta urbana, ed è la più antica della Svizzera. Solo nel XVI secolo viene completata con l'orologio che incanta turisti e viandanti con la fuoriuscita di statuine animate ogni 4 minuti antecedenti lo scoccare delle ore.
La chiesa principale, invece, è la Cattedrale di San Vito costituita da uno stile architettonico tardo medioevale. La sua torre gotica, alta ben 100 metri, d'un baleno ci fa pensare alla nostra amata Ulm.
Davanti, dietro, nelle vie laterali, insomma sparse ovunque in città si possono incontrare le 12 coloratissime fontane in pietra, a tema religioso e mitologico.
Per noi, ovviamente, la ricerca delle fontane diventa una caccia al tesoro, e appena ne avvistiamo una la collezioniamo in uno scatto fotografico.
Ciascuna di loro ha una storia tutta da raccontare e appartenevano alla borghesia locale che ai tempi le vollero costruire al posto dei vecchi pozzi.
La gente andava presso le fontane a prendere l'acqua e si restava a chiacchierare, quindi avevano un ruolo sociale non indifferente e regalavano una nota di colore in mezzo al grigiore severo delle abitazioni private.
C'è la fontana dedicata a Sansone, quella dell'alfiere e dello zampognaro, ma chissà perchè la più famosa rappresenta un Orco intento a mangiare dei bambini. Forse è un allusione a Crono, dio del tempo, o forse è un'immagine simbolica del periodo controriformista.
Fatto sta che queste fontane sono un'autentica chicca, però non l'unica.
La piazza del Parlamento, dove si tiene il mercato settimanale e spicca il Palazzo Federale, è arricchita da 26 polle d'acqua, un chiaro riferimento ai cantoni della Svizzera, e i passanti (compresi noi) si divertono a passare con nonchalance attraverso questi freddi getti.
Un'altra cosa particolarissima sono i locali ed i negozi interrati. In pratica, per tutta la lunghezza della strada pedonale e sotto ogni negozio ubicato a pian terreno se ne apre un altro nel sottosuolo, raggiungibile tramite una breve discesa a gradini.
Ce ne sono tantissimi e spuntano quando meno ce li si aspetta! veri e propri negozietti curiosi, boutique eccentriche, enoteche e ristoranti che lasciano intuire la loro antica funzione, ovvero l'essere cantine della città.
Il tempo a disposizione per esplorare Berna peccato non sia molto, ma d'altronde la nostra sana follia consiste proprio in questo: ottimizzare i viaggi persino per occasioni last minute o mordi e fuggi, senza rimorsi né rimpianti...ma caso mai, se qualcosa sfugge, ritornare una seconda una volta.
Ci perdiamo nella tranquillità, chiacchierando soltanto noi lungo la carreggiata pedonale e cominciando a salutare le attrazioni...
Passiamo in rassegna di nuovo le statue, gli affreschi, e gli orsi.

Ah, ma ancora non vi abbiamo parlato degli orsi?
Che stupidi! gli orsi sono praticamente raffigurati ovunque a Berna, anzi il nome stesso Berna deriva da Bar, e letteralmente significa città degli orsi. Secondo una leggenda, fu il fondatore Berthold V di Zahringen, che catturò e molto probabilmente uccise un orso sugli argini del fiume Aar, ad affibbiare questo nome alla città ed oggi campeggia su tutti gli araldi e stemmi cittadini.
Persino accanto ad uno dei vecchi ponti, il Nydeggbrucke, vi è una fossa, o meglio un ex fossa ospitante una famiglia di orsi.
Ora non ci sono più, si è deciso giustamente di proteggerli, ma a Berna son pur sempre rimaste le caratteristiche migliori dell'orso: la tempra coraggiosa di una metropoli all'avanguardia e la bonarietà d'un centro taciturno e introspettivo.
BERNA IN PILLOLE
- periodo migliore: tutto l'anno
- durata media: un giorno
- difficoltà: 1/5
- accessibilità: siamo in Svizzera, bisogna aggiungere altro? 

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