Como è la città dei Balocchi!

"Ma si, tanto ce l'abbiamo vicina, possiamo andarci un altro giorno. E poi vedrai, non faranno nulla di particolare"...
Tipica frase pronunciata da chi abita vicino ad una grande città, ma che non si vuol visitare perchè troppo "sotto casa" e non ha il sapore di avventura.
Siamo sicuri sia capitato a tutti di dirla!
A noi in primis, nello specifico pensando a Como, bellissima cittadina adagiata sul lago omonimo e distante si e no 25 km da casa nostra.
Metti però un sabato dicembrino senza alcun abbozzo di programma, che all'improvviso diventa un ottimo palliativo alla monotonia, una meta da visitare a tempo perso, ma che sorprendentemente fa rimangiare ogni giudizio negativo nei suoi confronti appena si scende dalla macchina.
Como, nel corso dell'intero periodo natalizio, si veste di musica e magia e si trasforma in una regina dal cuore tenero, in grado di sbalordire grandi e piccini con un carosello di spettacoli di prim'ordine.
E non si è risparmiata nemmeno il giorno del nostro arrivo, accogliendoci anzi in un tripudio di emozioni subito elargite da simpatici amici a quattro zampe, ovvero 20 splendidi esemplari di Bovari del Bernese disposti in ordine sulla passeggiata del lungolago e ciascuno accompagnato dal proprio padrone abbigliato con abiti tipici svizzeri e un carrettino tradizionale allestito per celebrare il Natale.
Il gruppo GR.A.B.BER (Gruppo Amatoriale Bovaro del Bernese) ha iniziato a percorrere lentamente le vie del centro storico per far conoscere le origini di questo cane di montagna, e per diffondere un patrimonio culturale che viene da lontano, ma che va assolutamente preservato.
Li guardiamo allontanarsi mentre attraversiamo le strisce pedonali che ci conducono in Piazza Cavour, e quì una pista di pattinaggio ghiacciata fa da attrazione principale, anche se non è lei ad incuriosirci, bensì le numerose casette di legno in perfetto stile nordico che formano un autentico villaggio natalizio, dove vengono esposte merci di ogni tipo; souvenir, capi di lana fatti a mano e oggetti decorativi, ma soprattutto prodotti gastronomici di grande qualità.
Mina mi spinge di corsa verso una casetta e, sorpresa delle sorprese, ci ritroviamo di fronte ad un bancale di tete de choco (o teste di negretti), dolcetti che noi abbiamo assaggiato in Alsazia, sebbene sia la Danimarca a vantarsi della loro creazione. Sono cupole di marshmallow piuttosto liquido, o di panna spumosa che poggiano su una cialda croccante e rivestite di cioccolato di tutti i gusti e varietà: fondente, latte bianco, amaretto, vin brulé, nocciola, limone, fragola, menta, cocco...
Ne prendiamo due e ce li gustiamo come se non ci fosse un domani, riempiendoci la bocca di sapori pieni e dolciastri. Una manna dal cielo!

Ci spostiamo in via Plinio intenti ad osservare le altre capannine addobbate a festa e per fortuna che il sole comincia a tramontare, trasformando il cielo azzurro in un setoso mantello scuro, perchè sembra che la città debba essere illuminata da un gioco di luci mozzafiato, non per nulla chiamato "Magic Light Festival".
Seguiamo incantati un fascio di luce blu che sfreccia da una facciata all'altra dei palazzi fino a colorare completamente il Teatro Sociale e una parte del Duomo, e qui un mix di sgargianti luminarie ci avvolge e ci conquista, guidandoci nelle stradine più interne ma ricche di scintillii sfavillanti.
Si tratta dei "video mapping", ovvero un' usanza in voga da qualche anno di arredare facciate di case e palazzi con proiezioni particolari, in questo caso a tema natalizio per ravvivare e rivitalizzare vecchi edifici, attraverso scene della tradizione religiosa e popolare.
Personalmente non avevamo mai visto nulla del genere, nemmeno in Germania, e siamo rimasti senza parole per l'immenso stupore. 
Piazza Duomo si è di nuovo illuminata a giorno tra bagliori incantati e stelle dorate, dimostrando di essere l'assoluta protagonista di questo evento 2017.
Stelle tutte d'oro ricoprono il campanile fino alla cima, mentre altre volteggiano sulla strada più leggiadre di ballerine di danza brillando di tinte rosse, gialle, e blu..
Le facciate degli edifici opposti al campanile vogliono apparire simili alle tipiche architetture del Nord Europa, infatti, sono riconoscibili case a graticcio in stile tedesco e case alte e strette in stile olandese, tutte variopinte ed ammantate di neve.
Ci teniamo a sottolineare, comunque, che Como non è solo lustrini e paillettes, ma anche un insieme di svariate possibilità per far del bene a chi ne ha più bisogno. Tante sono le associazioni coinvolte nell'organizzazione, e pur non essendo la "nostra" città ne siamo orgogliosi.

Ancora stentiamo a credere a cotanta bellezza, eppure torniamo a casa davvero soddisfatti, non rimpiangendo nemmeno per un secondo di non essere all'estero.
Anche se a Como ci veniamo spesso per "tappareibuchi" nel corso dell'estate, mi sa che ci torneremo ancora in questo periodo per godere a fondo di questa atmosfera ilare e giocosa. La vera magia del Natale

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