Beato te, contadino

Più che un diario di viaggio questo post è un omaggio a "Il Ragazzo di Campagna", celeberrimo film della comicità all'italiana, e il resoconto di una gita fuori porta tra le risaie della Lomellina.
Se siete di Milano, come noi, l'unica preoccupazione è di aver la voglia di "buttare via" tre ore della propria giornata e andare così alla ricerca di un paese di cui si dubiterebbe persino dell'esistenza, non fosse che, fanatici di Renato Pozzetto, l'attore protagonista, ne confermerebbero l'autenticità.

Il fido navigatore ci accompagna fino all'uscita dell'autostrada per Pavia, ma oltre questa ogni curva diventa nuova e ci riserva un sacco di sorprese. 
Ci sfilano a fianco borghi composti si e no da un pugno di case, e il traffico, in cui solitamente siamo imbottigliati, diventa una litania di sporadici motori. Non è affatto male, sia chiaro, ma dobbiamo confessarvi che ci si mette davvero poco a farsi prendere dal panico; primo perchè la bruma è solita calare presto in inverno, secondo perchè le carreggiate cominciano a restringersi, tanto che non distinguiamo le strade provinciali dalle stradine ciclopedonali. In pratica è un mezzo casino a cui bisogna prestare attenzione!
A me e Mina viene da ridere pensando alla pazzia che stiamo facendo, anche se il senso di smarrimento aumenta km dopo km.
Siamo soli, e per giunta soltanto io so cosa stiamo cercando. Mina, ignara di tutto, guida sotto le mie direttive fiduciosa di arrivare ad un traguardo, prima o poi.

Dai, non voglio dire che il tragitto è stato un supplizio, però parecchio lungo, e se non si è certi che ci sia una destinazione finale, si cade vittime di ridarelle finchè non subentra una sorta di titubante sconforto. 

D'un tratto il TomTom, alzato quasi al massimo del volume, ci fornisce un'indicazione e a momenti sobbalziamo per lo spavento; eccoci nella sperduta località di Carbonara al Ticino.

Una freccia indica l'argine del fiume, e ad avvolgerci non è nient'altro che il verde dei campi coltivati.
Stanco del silenzio rivelo a Mina che la sto indirizzando verso il "set" de "Il Ragazzo di Campagna", e lei mi guarda con un misto di perplessità e allegria. 
I campi agricoli sono proprio quelli che si vedono nelle scene campestri, e ci basta scorrazzare sulle anguste stradelle che già replichiamo all'unisono le battute principali del film.
La prima ci viene spontanea mentre vediamo una macchina sfrecciarci a fianco, nell'opposta direzione di marcia: "Buon lavoro Artemio!" "Buon lavoro Elpidio!" ..immaginandoci ovviamente non su due auto moderne, ma a bordo di due trattori! :D
Un nuovo cartello, a distanza di poche centinaia di metri, ci segnala una microscopica frazione: Cascina Casoni, ma grazie al cielo ne siamo certi: questo è il vero paese dove si è girato il Ragazzo di Campagna.
Un cartello commemorativo, infatti, ce lo garantisce e noi non stiamo più nella pelle. 
Ci sentiamo un po' stupidi, ad essere giunti fino a qui solo per questo, ma pazienza...
E' bellissimo, e al pari di qualsiasi altra meta è importante per noi!
Siamo arrivati nell'immaginario paesino di Borgo Tre Case (nome che Cascina Casoni aveva nel film), e senza indugio possiamo rivivere le vicende di Artemio, con ogni singola citazione cult.

Scattiamo un sacco di foto alla targa cinematografica e ci immortaliamo in selfie divertenti, lontani da occhi indiscreti.
Cosa abbia spinto i registi Castellano e Pipolo a scegliere questa location per il film non lo sappiamo, sebbene loro ne rimasero conquistati. 
Addirittura fecero aggiungere tutto ciò che al paese mancava, pur di non cambiarlo, ad esempio il campanile di una chiesa e l'insegna dell'osteria... poichè fra le 3 case in croce presenti nell'unico cortile di Cascina Casoni, un'osteria non è nemmeno esistita sul serio.

Noi comunque vogliamo visitare lo stesso il cortile e taaaac... restiamo a bocca aperta.
Sarà pur vero che "il treno è sempre il treno" ma che da lì non è mai passato, "il vino cartonato e le sedie per commensali che non ci sono" in effetti non le hanno mai avute, ma la struttura della piazzetta non è affatto cambiata da 34 anni a questa parte ed è ancora perfettamente riconoscibile. 
Quasi quasi mi commuovo e persino Mina si esalta a farmi fotografie vedendomi tutto contento.
Dalla casa che fu la finta osteria esce una ragazza, ormai proprietaria dell'abitazione, e con modi gentili risponde alle nostre curiosità. 
Ci conferma che tanti paesi millantavano di essere stati il set de "Il Ragazzo di Campagna", e che su internet non si trovavano info veritiere, ma da quando il cortile di Cascina Casoni è stato riconosciuto come l'effettivo scenario, in tanti si sono dati appuntamento tramite i social network per venire a vederlo e ne hanno incrementato il turismo.
Si sa mai che un domani venga ripristinato un campanile e una vera osteria, sarebbe spettacolare.. e Cascina Casoni godrebbe di "interessanti prospettive per il futuro".

Commenti

  1. Posso avere il testo della canzone beato te contadino

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    1. Innanzitutto si dice "potrei avere il testo di Beato te contadino, per favore?". L'educazione non guasta mai. Secondo; noi siamo viaggiatori non Juke box, il testo bisogna scriverlo ascoltando la colonna sonora perché non si trova. Terzo; è gradita la firma, almeno per sapere con chi stiamo interagendo. Grazie ☺️

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