Monza, 04 febbraio 2018
Dopo il rinvio di quella che sarebbe dovuta essere la seconda partita di campionato, noi squaletti scendiamo di nuovo in campo tra le mura amiche. Questa volta a sfidarci è la compagine del Dream Team Milano. C'è aria di derby quindi alla palestra Bellani, e il pubblico è inaspettatamente chiassoso.
L'unico pronostico era la sconfitta da parte nostra... che infatti non si è fatta attendere, ma al contrario degli anni precedenti non abbiamo subito il cappotto. Sembrano essere finiti i tempi in cui si prendevano dai 15 ai 18 gol. Ora il Dream Team suda per batterci, e avessimo disputato un incontro di box anzichè di powerchair hockey, ai round avremmo vinto noi. Soltanto un quarto, il terzo per l'esattezza, ci è stato fatale; sono arrivati 5 gol in rapida successione che ci hanno mandati fuori di testa e tolto ogni barlume di speranza.
Fino e a quel momento, e l'ultimo quarto, sono stati invece giocati in maniera esemplare per quelle che sono le nostre umili possibilità, concedendo pochissimi spazi e addirittura andando a segno 3 volte.
CONSIDERAZIONI PERSONALI
Sapevo che con Milano non sarebbe stato semplice. Il Dream Team ha alle spalle 3 scudetti e si può dire che è una delle prime squadre ad aver aderito al movimento italiano del powerchair hockey. Tra le loro file vi è un ragazzo forte, con una condizione fisica che non può essere paragonata alle nostre attuali patologie, per tanto dare il 100% di noi stessi non sarebbe stato comunque abbastanza.
Non mi aspettavo, personalmente, di andare a segno, ma soprattutto prima di loro..e questo mi ha riempito di entusiasmo, caricandomi a molla. Dopo aver preso due gol, con molta fatica, agguanto di nuovo il pareggio in contropiede e con un bel tiro preciso dalla distanza... roba da non credere! Poi c'è stato il black out, errori su errori da parte mia e dei miei compagni, e quando siamo ritornati in gara era ormai tardi. Non troppo da far concludere la partita con le solite 10 reti di differenza, segno che probabilmente siamo davvero sulla strada giusta.
----> Cliccate qui per vedere le foto dell'incontro Sharks Monza B Vs Dream Team Milano
Dopo il rinvio di quella che sarebbe dovuta essere la seconda partita di campionato, noi squaletti scendiamo di nuovo in campo tra le mura amiche. Questa volta a sfidarci è la compagine del Dream Team Milano. C'è aria di derby quindi alla palestra Bellani, e il pubblico è inaspettatamente chiassoso.
L'unico pronostico era la sconfitta da parte nostra... che infatti non si è fatta attendere, ma al contrario degli anni precedenti non abbiamo subito il cappotto. Sembrano essere finiti i tempi in cui si prendevano dai 15 ai 18 gol. Ora il Dream Team suda per batterci, e avessimo disputato un incontro di box anzichè di powerchair hockey, ai round avremmo vinto noi. Soltanto un quarto, il terzo per l'esattezza, ci è stato fatale; sono arrivati 5 gol in rapida successione che ci hanno mandati fuori di testa e tolto ogni barlume di speranza.
Fino e a quel momento, e l'ultimo quarto, sono stati invece giocati in maniera esemplare per quelle che sono le nostre umili possibilità, concedendo pochissimi spazi e addirittura andando a segno 3 volte.
CONSIDERAZIONI PERSONALI
Sapevo che con Milano non sarebbe stato semplice. Il Dream Team ha alle spalle 3 scudetti e si può dire che è una delle prime squadre ad aver aderito al movimento italiano del powerchair hockey. Tra le loro file vi è un ragazzo forte, con una condizione fisica che non può essere paragonata alle nostre attuali patologie, per tanto dare il 100% di noi stessi non sarebbe stato comunque abbastanza.
Non mi aspettavo, personalmente, di andare a segno, ma soprattutto prima di loro..e questo mi ha riempito di entusiasmo, caricandomi a molla. Dopo aver preso due gol, con molta fatica, agguanto di nuovo il pareggio in contropiede e con un bel tiro preciso dalla distanza... roba da non credere! Poi c'è stato il black out, errori su errori da parte mia e dei miei compagni, e quando siamo ritornati in gara era ormai tardi. Non troppo da far concludere la partita con le solite 10 reti di differenza, segno che probabilmente siamo davvero sulla strada giusta.
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