Butterfly Arc; nel Mondo delle Fate


"La Farfalla è qualcosa di particolare. Non è un animale come gli altri, in fondo non è propriamente un animale, ma solamente l'ultima, più elevate, festosa e vitalmente importante essenza di un animale. E' la forma festosa, nuziale...di quell'animale che...era giacente crisalide e ancor prima affamato bruco. La farfalla non vive per cibarsi e invecchiare, vive solamente per amare e concepire, e per questo è avvolta in un abito mirabile.
Tale significato della farfalla è stato avvertito in tutti i tempi e da tutti i popoli.
E' un emblema sia dell'effimero, sia di ciò che dura in eterno...
E' un simbolo dell'anima." (Herman Hesse)

Ora, chiudete gli occhi e immaginate un parco alberato di 6000 metri quadri e, con ogni fibra del vostro essere, desiderate di stabilire un contatto intimo con queste deliziose creature... vi accorgerete di non venir catapultati nel mondo dei sogni, ma di trovarvi dal vivo di fronte ad un'Arca che non lascia adito a dubbi con le sue gigantesche farfalle in cartapesta.
E' solo l'antro variopinto di un tempio sacro, ove appena le dita ne sfiorano la maniglia d'entrata, si apre un universo di anime nel magico Bosco delle Fate.

Pochi passi e anche le nostre anime si alleggeriscono e prendono il delicato volo delle farfalle.
Un po' di qua e un po' di là, adesso sopra un ramo e su un succoso frutto, più veloci di un'istante e più leggiadri di una piuma in un perenne battito di ali.
Siamo solo un paio di semplici esemplari, di quelli che tutti potrebbero incontrare e conoscere, al cospetto di farfalle "vecchie" quanto il mondo.

Sono decine, anzi centinaia che danzano indisturbate in una coreografia straordinaria. Sembrano non accorgersi della nostra presenza, forse si fidano di noi, avvolgendoci con i loro colori "starnuti d'arcobaleno". Si posano sulle nostre mani, per nulla intimorite, sfuggendo solo dai nostri obiettivi, troppo freddi e meccanici rispetto il contatto umano cosi caldo e sincero.
L'Arca si snoda a mo' di labirinto che, stanza dopo stanza, regala vibranti sensazioni tra piante esotiche e fiori di rara bellezza, sui quali le farfalle ballano libere come il vento.
La maggior parte sono azzurre e pare amino appoggiarsi sulla nostra bici, dalla scocca azzurra. Le farfalle, a differenza di altre specie, i colori li vedono, sarà per questo che scelgono da sole quando e dove adagiarsi.
Lentamente scivoliamo dentro le loro effimere vite, per contemplarle e imparare qualcosa sulla loro storia, contraddistinta da un legame indissolubile con gli antichi popoli e gli abitanti delle "Terre di Mezzo".
Un tempo, secondo i Greci le farfalle rappresentavano l'anima, la Psiche che ogni uomo possedeva, e che al momento della terrena dipartita, si librava nell'aria.
Oggi le farfalle rappresentano le fate, mentori della vita, nonché angeli naturali di Dio.

Siamo sull'ultima linea di confine tra realtà e fantasia. Un'altra avventura sta per iniziare partendo da un pozzo incantato, pronto ad inghiottire ogni nostro desiderio.
Davanti a noi si apre il giardino dei sogni, popolato da strani personaggi del "Mondo di Mezzo" che ben conosciamo e che fan parte ormai della nostra esistenza.
Nell'intricato labirinto spuntano beffardi e incuriositi tantissimi troll, elfi, folletti, fade, fate e streghe.
Tutti hanno una propria personalità e un carattere assai vario, ma raccontano leggende risalenti agli albori dei tempi e solo chi è predisposto a comprenderne i messaggi più profondi può proseguire il cammino.
Il valore evocativo del Bosco va molto al di là dei pannelli illustrativi, delle sagome dipinte, e dei sassi "strani". Sfiora la dimensione del mistico, e spetta ai viandanti trovare la giusta chiave di lettura per lasciarsi trasportare dalle emozioni in grado di spalancare i cancelli dell'innocenza, apprezzando i racconti, gli aspetti ecologici e quelli esoterici, a volte molto duri, tra il Bene e il Male.

Non tutti gli abitanti del Mondo di Mezzo, infatti, sono benevoli. Le fade, ad esempio, rappresentate come esseri zoccolo muniti e notturni, sono vanitose e bugiarde e amano farsi servire e riverire in grotte buie dentro le quali non filtra la luce.
Oppure certi folletti che amano sbeffeggiare e nuocere all'incolumità fisica delle persone che si dimostrano ancor più cattive e insensibili di loro.
Al cospetto di Martoreo, una martora dal pelo fulvo e tratti somatici umani, ammettiamo ci è venuta un po' di paura, avvertendo sensazioni spiacevoli, quasi diaboliche.
Personaggi buoni che ci permettono di interagire allegramente sono i Lutin, chiamati "Pixies". Questi minuscoli elfi verdi con i piedi e le dita molto grandi sono solari e sorridenti. Tipico della zona locale è Furchiolo, elfo giocondo e vivace, di solito vestito di stracci e pigne.
Si diverte a tirare una pigna dietro l'altra alla gente che passa, per puro divertimento, ma noi l'abbiamo scampata!
Il Bosco riserva mille e mille sorprese, dietro ogni angolo, e il profumo d'erba bagnata ci riempie i polmoni mentre veniamo accerchiati da vecchi e nuovi folletti.
I Pelucchi ci riconoscono come amici della loro etnia, vivendo nelle case, compresa la nostra, proteggendone gli interni. Si nascondono nei cassetti, nelle scatole vuote dei biscotti, nelle ciabatte e nelle pieghe delle poltrone, con un unico compito; vegliare sugli innamorati, padroni della dimora, custodendo il loro tenero sentimento da gelosie, maldicenze e negatività.
Speriamo che nessuno dei Pelucchi si arrabbi decidendo di abbandonarci...
Questa avventura regala davvero fortissime sensazioni, e quando sembra stia per concludersi una mano invisibile ci accompagna altrove per dimostrarci che ci stiamo sbagliando. Un frullio di ali imbevute di polverina magica, ci fa voltare verso gli alberi. Sono arrivate finalmente le fate.
Si mischiano in una danza frenetica intrecciando le loro ali. Le fate sono tanto belle quanto pigre, scegliendo animali per i lunghi spostamenti, e molto umorali, soprattutto quelle delle stagioni.
Le fate dell'autunno spesso risentono del cambiamento climatico, e nell'attimo in cui cadono le foglie si irritano in preda alla letargica nostalgia. Le fate dell'inverno si mimetizzano fino a scomparire, le fate della primavera e dell'estate invece indicano la rinascita e sono molto legate agli elementi acqua e luce, aiutando gli erranti a non perdere mai la strada maestra.
Un prezioso atto di fedeltà e amore per mantenere un contatto diretto fra noi umani e i Deva, che punta dritto alla sensibilità e alla gratitudine ancestrale nei confronti del Creato.
Il primo vagito che emette il neonato è il richiamo alla fata buona, affinchè essa accorra per piantare il seme dell'amore nel cuore del nuovo essere. 
INFORMAZIONI PRATICHE
Butterfly Arc si trova a Montegrotto Terme in provincia di Padova.
Facilmente raggiungibile in auto, oppure in bici (come abbiamo fatto noi) sia dal centro del paese o dalla vicina ciclopedonale dei colli Euganei.
Oltre alla visita delle serre in cui si possono ammirare farfalle di tutti i colori, l'Arca è circondata dal suggestivo Bosco delle Fate.
Su richiesta sono disponibili laboratori didattici per bambini e visite guidate, della durata di un paio d'ore. ma tenete presente che ci vuole molto più tempo per "comunicare" con gli esseri del Mondo di Mezzo e che all'interno non ci sono bar/ristoranti, per tanto è consigliato di portare il pranzo al sacco.

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