Nel tardo pomeriggio dello stesso giorno in cui abbiamo visitato Colmar, procediamo placidamente lungo la Route des vins, la strada dei vini che si snoda attraverso la zona dell'Alto Reno confinante con la Germania.
Ai margini dell'itinerario si estendono ettari ed ettari di vigneti, intervallati solo da improvvise uscite per raggiungere villaggi senza tempo, dove vini e mestieri si mischiano in ambientazioni da favola.
Ribeauvillé incarna alla perfezione tutte le qualità dell'Alsazia e ci accoglie tra le sue meravigliose case a graticcio e il glottorare delle cicogne, divenute un po' il simbolo di questa regione francese. Le si può avvistare praticamente ovunque: in volo, sui tetti, o nei loro grandi nidi preparati nei posti più impensabili.
A differenza della vicina Riquewihr o della più blasonata Colmar, il borgo conta all'incirca 5000 abitanti, ed è un autentico brillante incastonato a valle di alcune colline sulle quali spiccano fortezze medievali, databili fra l'XI e il XV secolo ed oggi visitabili tramite un tour di 9 km chiamato il "circuito dei tre castelli".
Alloggiando nel confortevole hotel Le Menestrel è uno scherzo percorrere i 300 metri che ci separano dal centro storico di Ribeauvillé, che considera la Grand'Rue la sua arteria principale.
Credeteci se vi diciamo che il villaggio ci ha conquistati fin da subito.
La lunga via piena zeppa di botteghe e case colorate dalle travi a vista, è un tesoro da portare alla luce grazie ai suoi vicoli incantati, ove si annidano deliziose piazzette rinascimentali quasi sempre dotate di fontana ed edifici storico-religiosi. Riconosciamo le vecchie chiese di San Gregorio e Sant'Agostino accomunate dalla pregevolezza dell'architettura gotica, il Municipio, e al termine della passeggiata la Tour du Boucher, la duecentesca "torre del macellaio".
Ma arrivati a questo punto ci chiederete; cos'ha Ribeavillé per amarla cosi tanto? in cosa si distingue?. Ebbene, sappiate che questo splendido villaggio, può trasformarsi in una goliardica meta, patria di artisti, menestrelli e saltimbanchi, poichè è proprio la statua di un pifferaio a proteggere il paese.
No, non ha nulla a che vedere con il suo degno compagno, il musico di Hamelin, ma riserva comunque una storia particolare che affonda le radici nella tradizione...
Viveva in un castello nei pressi di Ribeauvillè un ricco signore. Un giorno, mentre si aggirava per il paese, vide un pifferaio disperato per aver perso il suo strumento e la famiglia gli stava intorno triste ed angosciata per la fame incombente che solo con la sua musica riuscivano a placare.
Allora il buon signore gli regalò una borsa di monete, e presto si dimenticò dell'intera vicenda.
Ma qualche giorno dopo si presentò al castello un sorprendente corteo, capeggiato dal pifferaio che suonava uno strumento tutto d'oro, e al seguito centinaia di artisti ambulanti: suonatori di trombe e di tamburi, menestrelli, domatori di orsi, di cani, di scimmie; insomma una straordinaria corporazione di artisti di strada che veniva a nominare il signore come proprio re, riconoscenti per la sua generosità.
Ed è da quel di' che tutti i musicisti di strada si riuniscono a Ribeauvillè in occasione di un evento folkloristico eccezionale, la festa dei menestrelli.
Sebbene la manifestazione si svolga una sola volta all'anno, il primo weekend di settembre, richiama a sé artisti bohemien provenienti da tutta Europa e frotte di figuranti che si divertono ad inscenare sfilate e concerti improvvisati.
Ad ogni angolo e sopra ogni muretto, tuttavia, fanno sempre capolino delle sculture di piccoli pifferai, e questi è impossibile cacciarli una volta finita la festa.
Con i loro pifferi continueranno a suonare dolci melodie in segno di gratitudine per la vicenda che si tramanda a Ribeauvillé
Cala la sera, la luce si affievolisce, le nuance pastello si smorzano, però in compenso si accendono le insegne delle locande, e passeggiare può essere incredibilmente romantico.
Io e Mina ci concediamo un pasto frugale all'interno di una winstub, assuefatti dai profumi delle zuppe alsaziane e dei vini pregiati, come il Riesling Grand Cru Rosacker bianco fruttato, anche se noi non siamo affatto dei gran bevitori.
Piuttosto ci concediamo un ultimo giretto, soli soletti, senza perderci nemmeno un secondo dell'immenso silenzio che si viene a creare nelle ore più buie, per poi tornare piano piano verso l'albergo prenotato.
Dallo spiazzo esterno gettiamo un ultimo sguardo al paese.
Oggi abbiamo esplorato, scherzato e sognato.
Adesso la giornata è davvero finita. Buonanotte ai suonatori...
-----> cliccate qui se volete vedere tutte le foto scattate a Ribeauvillè
Ai margini dell'itinerario si estendono ettari ed ettari di vigneti, intervallati solo da improvvise uscite per raggiungere villaggi senza tempo, dove vini e mestieri si mischiano in ambientazioni da favola.
Ribeauvillé incarna alla perfezione tutte le qualità dell'Alsazia e ci accoglie tra le sue meravigliose case a graticcio e il glottorare delle cicogne, divenute un po' il simbolo di questa regione francese. Le si può avvistare praticamente ovunque: in volo, sui tetti, o nei loro grandi nidi preparati nei posti più impensabili.
Alloggiando nel confortevole hotel Le Menestrel è uno scherzo percorrere i 300 metri che ci separano dal centro storico di Ribeauvillé, che considera la Grand'Rue la sua arteria principale.
Credeteci se vi diciamo che il villaggio ci ha conquistati fin da subito.
La lunga via piena zeppa di botteghe e case colorate dalle travi a vista, è un tesoro da portare alla luce grazie ai suoi vicoli incantati, ove si annidano deliziose piazzette rinascimentali quasi sempre dotate di fontana ed edifici storico-religiosi. Riconosciamo le vecchie chiese di San Gregorio e Sant'Agostino accomunate dalla pregevolezza dell'architettura gotica, il Municipio, e al termine della passeggiata la Tour du Boucher, la duecentesca "torre del macellaio".
Ma arrivati a questo punto ci chiederete; cos'ha Ribeavillé per amarla cosi tanto? in cosa si distingue?. Ebbene, sappiate che questo splendido villaggio, può trasformarsi in una goliardica meta, patria di artisti, menestrelli e saltimbanchi, poichè è proprio la statua di un pifferaio a proteggere il paese.
No, non ha nulla a che vedere con il suo degno compagno, il musico di Hamelin, ma riserva comunque una storia particolare che affonda le radici nella tradizione...
Viveva in un castello nei pressi di Ribeauvillè un ricco signore. Un giorno, mentre si aggirava per il paese, vide un pifferaio disperato per aver perso il suo strumento e la famiglia gli stava intorno triste ed angosciata per la fame incombente che solo con la sua musica riuscivano a placare.
Allora il buon signore gli regalò una borsa di monete, e presto si dimenticò dell'intera vicenda.
Ma qualche giorno dopo si presentò al castello un sorprendente corteo, capeggiato dal pifferaio che suonava uno strumento tutto d'oro, e al seguito centinaia di artisti ambulanti: suonatori di trombe e di tamburi, menestrelli, domatori di orsi, di cani, di scimmie; insomma una straordinaria corporazione di artisti di strada che veniva a nominare il signore come proprio re, riconoscenti per la sua generosità.
Ed è da quel di' che tutti i musicisti di strada si riuniscono a Ribeauvillè in occasione di un evento folkloristico eccezionale, la festa dei menestrelli.
Sebbene la manifestazione si svolga una sola volta all'anno, il primo weekend di settembre, richiama a sé artisti bohemien provenienti da tutta Europa e frotte di figuranti che si divertono ad inscenare sfilate e concerti improvvisati.
Ad ogni angolo e sopra ogni muretto, tuttavia, fanno sempre capolino delle sculture di piccoli pifferai, e questi è impossibile cacciarli una volta finita la festa.
Con i loro pifferi continueranno a suonare dolci melodie in segno di gratitudine per la vicenda che si tramanda a Ribeauvillé
Io e Mina ci concediamo un pasto frugale all'interno di una winstub, assuefatti dai profumi delle zuppe alsaziane e dei vini pregiati, come il Riesling Grand Cru Rosacker bianco fruttato, anche se noi non siamo affatto dei gran bevitori.
Piuttosto ci concediamo un ultimo giretto, soli soletti, senza perderci nemmeno un secondo dell'immenso silenzio che si viene a creare nelle ore più buie, per poi tornare piano piano verso l'albergo prenotato.
Dallo spiazzo esterno gettiamo un ultimo sguardo al paese.
Oggi abbiamo esplorato, scherzato e sognato.
Adesso la giornata è davvero finita. Buonanotte ai suonatori...
-----> cliccate qui se volete vedere tutte le foto scattate a Ribeauvillè
Sono tornata da poco dall'Alsazia ed è bello scoprire le tradizioni di altre città di questa meravigliosa regione. Questa dei menestrelli poi è proprio carina! Ciao ragazzi!
RispondiEliminaciao Alessandra!! Quali paesi hai visitato dell'Alsazia? :) a noi piace esplorare appunto i piccoli villaggi dove si tramandano tradizioni e leggende, e ne abbiamo visti parecchi. Ma non solo dell'Alsazia. Lo stesso discorso lo facciamo per la Germania... Nelle grandi città, ci andiamo, però sono le ultime ad ispirarci. Troppo turistiche e scontate. Ciao!!
Eliminaè vero che le grandi città sono molto turistiche, però a me non dispiacciono. Di solito vedo prima i centri maggiori e poi se ne ho l'occasione le cittadine e i paesi. I primi di solito hanno più musei che mi interessano e mi fanno ambientare alla cultura del posto, nei secondi invece mi sento del tutto immersa nelle loro tradizioni. In ogni caso, questa volta sono stata solo un weekend, quindi ho visto Strasburgo e Colmar. Piuttosto turistiche entrambe, no? Però meritano assai. :)
EliminaIl bello dell'essere viaggiatori è confrontarsi sui diversi punti di vista, e questo ci piace!! Ora ho scoperto che adori i musei (a noi invece non interessano granchè, tranne quelli italiani). Semmai ci concentriamo sull'aspetto architettonico delle case e degli edifici religiosi per carpirne meglio la storia. Colmar è abbastanza turistica, ma l'abbiamo visitata...Strasburgo invece no, sebbene ne abbia di "attrazioni" :) Abbiamo optato per Riquewihr, Kaysersberg, Selestat...ecc ecc :D
EliminaInfatti! Sì, mi piacciono molto i viaggi culturali, in particolare i siti e i musei archeologici, ma non disdegno di certo gli altri. Anche i viaggi con mete naturali mi piacciono parecchio. Sono belli pure quelli che riguardano le mete più piccole come quelli che fate voi, ma se dovessi fare solo quelli probabilmente impazzirei, perché mi danno la sensazione di non finito, nel senso che so già che non ce la farò mai a vederli tutti (sulle mete più grandi mi posso illudere! :P)! Se mi vengono in mente cittadine e paesi che meritano ve li dico, ammesso che non li abbiate già visti. :)
EliminaAnche a noi le mete naturalistiche piacciono molto!! soprattutto se possiamo girarle in bicicletta...come la Svizzera o l'Austria. Si incontrano paesi nei quali con la macchina probabilmente non ci fermeremmo mai, ma in bici hanno tutto un altro sapore. Condividiamo ciò che dici a proposito sui piccoli villaggi, solo in parte. Ad esempio, a noi piacciono moltissimo le fiabe e abbiam voluto percorrere la "Strada delle fiabe" in Germania; è composta da comuni e frazioni di massimo 20.000 abitanti, ma in internet non le si trovano elencate tutte, se non le "maggiori", poichè è una vera caccia al tesoro. E' un buon motivo per ritornarci, giusto? di sicuro noi la rifaremo.. :D
EliminaNe ho sentito parlare, così come della Strada romantica, e visto il tipo di viaggio che vi piace credo proprio che sia il posto perfetto per voi. Poi l'Europa offre un sacco di percorsi del genere, quindi avete vasta scelta. xD Aspetto di leggere il vostro itinerario quando ci tornerete!
EliminaL'Itinerario della Strada delle Fiabe è già on line! Non scriviamo mai un resoconto unico, ma tanti quante sono le tappe che facciamo :) Ne mancano alcune... ma purtroppo non sono in programma per quest'anno...almeno credo.. (ci lasciamo trasportare dalle "voglie improvvise")
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