Appena trascorso il capodanno dissi a Mina: "stai a vedere come andrà, perchè secondo me questo 2017 non è cominciato sotto i migliori auspici"
Nell'ordine; sono stato portato d'urgenza al pronto soccorso, abbiamo cambiato automobile, digitale, pc, ed ogni viaggio che tentiamo d'organizzare lo cestiniamo sul nascere a causa di qualche infausta previsione meteorologica o per presunti attentati.
Non sono motivazioni valide, lo so.
Bisogna uscir di casa, in fondo; né il tempo possiamo comandarlo a piacimento, né i pazzi sapere cosa combineranno.
Però, sapendo di dover affrontare un viaggio in un determinato weekend, e vedere che piove, o sentire al tg delle tristi conseguenze di un attacco, proprio in quel weekend, ci avvilisce.
Salta oggi, salta domani, salta dopodomani... ci accorgiamo che, forse, stiamo bene anche a casa.
E' Dunque possibile perdere la voglia di viaggiare?
In molti post abbiamo sottolineato quanto sia importante per noi far lo zaino e partire, ma la risposta in questo momento ci spaventa parecchio.
Temiamo un sì, o meglio, temiamo di cadere in uno stato d'apatia, schiavi dell'abitudine.
Ogni giorno ormai lo vedo con Mina pronta ad andare al lavoro, io che mi sveglio a mezzogiorno, ciondolo in pigiama in attesa del suo rientro e apro facebook, incazzandomi sul fatto che nessuno abbia letto l'ultimo articolo sul blog.
Ma quale articolo se l'ultima gita l'ho recensita mesi fa? ... Ad oggi ci son soltanto suggerimenti di lettura e consigli di cucina,.. non che sia una cosa sbagliata eh! sia ben chiaro, sono due sezioni volute e create da noi, eppure si vede che qualcosa non va...
Se prima ogni 2x3 aprivamo Booking per prenotare un hotel, ora sono 2 mesi che cancelliamo ogni prenotazione.
Diamo la colpa alla pioggia, ai terroristi.
Mi sa che la colpa è nostra che cerchiamo ogni pretesto per fermarci. Può darsi ci sentiamo appagati dopotutto.
Sebbene l'Europa sia grande e noi ne abbiamo divorata solo una briciola, siamo già sazi.
Quel che abbiamo visitato ci è bastato per capire che là, non è come l'Italia.
Là nessuno ci giudica, là nessuno vede il mio handicap, là non ci sono barriere architettoniche e mentali, là ci salutano con il sorriso...
tutti i Paesi ci hanno arricchiti come persone, regalato panorami unici ed emozioni autentiche, ma allo stesso tempo ci hanno reso fragili... piccoli semi che han bisogno di germogliare prima nell'ambiente in cui tengono radici che altrove...
Penso passi in fretta questo periodo di transizione.
Sono sicuro che passi.
E quando saremo cresciuti, e avremo riafferrato saldamente la vita quotidiana nelle nostre mani, stupendoci di ciò che ci circonda, allora anche i nostri occhi saran pronti a rivedere nuove Bellezze.
La macchina ed il cuore scalderanno i motori e noi saremo pronti a tornare a viaggiare.
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